Tre su tre per l’Inter di Spalletti, che davanti a 57.235 spettatori ha battuto una più che buona Spal, quadrata e ostica in trasferta, come già aveva fatto vedere all’Olimpico alla prima giornata.
Da quello che mi riferisco ancora sta tremando la traversa sotto la Nord, dopo il tiro dalla trequarti di Skrinair e il missile terra-aria di Perisic. Pare, ma attendiamo fonti più autorevoli, che l’eco dell’impatto Perisic – Pallone si sia sentito anche in quel di Manchester, facendo sobbalzare José Mourinho e tutti i tifosi reds.
Se il nostro risveglio ci regala una settimana serena, che ci avvicina all’incontro ostico di Crotone, quello dei parenti rinnegati rossoneri è tutt’altro che dolce. Sul web girano video di tifosi milanisti infuriati per la figuraccia rimediata ieri all’Olimpico. Volati sulle ali dell’entusiasmo per due partite vinte in campionato e per le due passeggiate in terra macedone, l’aver affrontato una squadra ben preparata come quella di Inzaghi ha svelato il vero Milan, o quantomeno il cantiere aperto che ancora è. Perché una cosa va detta, sulla carta il Milan è assolutamente da mettere tra le prime 4-5 di questa Serie A. La Lazio è certamente una buona squadra, ma il cui valore aggiunto è l’allenatore. Campanelli d’allarme, nell’altra sponda del Naviglio, dovevano già risuonare dopo la pessima prestazione con il Cagliari, squada di valore nettamente inferiore. Crogiolarsi nei risultati, senza prestazioni decenti, è solo un modo per nascondere la realtà. Per questo, i nerazzurri, non deveno assolutamente sedersi e accomodarsi. Più di una volta la passata stagione, in momenti simili, la squadra ha perso la concentrazione andando a procurarsi risultati indecenti (già che ci siamo, ricordiamoci della gara di Crotone della scorsa Serie A…).
Su Skriniar abbiamo già speso abbastanze parole con i vari approfondimenti post gara (che potete leggere qui), quindi ho deciso di chiudere la nostra consueta rubrica settimanale facendo un elogio a Roberto Gagliardini. Il 5 nerazzurro era apparso in difficoltà in questa pre-season, culminata con la sostituzione al 45′ all’Olimpico. Ieri, invece, dopo aver lavorato con Spalletti per due settimane, Gagliardini sembra esser tornato quello dello scorso gennaio. Gagliardo, presente e combattivo su ogni pallone, senza disedegnare una buona dose di qualità. Esattamente il tipo di giocatore che il centrocampo nerazzurro ha bisogno e di cui è carente. Continua così Roby, che la strada è quella giusta.
This post was last modified on 11 Settembre 2017 - 12:20 12:20