Intervistato in esclusiva per SportWeek – La Gazzetta dello Sport, l’esterno offensivo dell’Inter, Antonio Candreva, si racconta nella sua prima stagione nerazzurra.
“Sono molto orgoglioso che Suning abbia pensato a me perché da sempre ritengo che i calciatori del nostro Paese siano tra i più forti del mondo”.
“Per me ha rappresentato un ulteriore salto di qualità in carriera. Alla Lazio ho passato anni fantastici e i tifosi mi hanno fatto sentire importante,
“Non ho mai avuto idoli o poster attaccati in camera. Però mi è sempre piaciuto il giocatore di qualità, quello che fa meno gol ma più assist, giocate, accelerate. Per questo ammiravo Zinedine Zidane”.
“Ero entusiasta all’idea, ma non ho mai lavorato con Mancini. Mi dispiace per come sia andata con De Boer, si è impegnato molto. Ma credo che Pioli abbia la capacità di stare sempre sul pezzo, anche durante la settimana, sempre attento al dettaglio”.
“In un gruppo con più italiani si riesce a creare uno zoccolo duro che poi può aiutare i ragazzi che vengono da altri Paesi a integrarsi meglio”.
“Al raduno con la Nazionale. Mi hanno subito preso tutti in giro: “Ora ritrovi il tuo papà!”. Noi diciamo così perché tra padri e figli si discute spesso.
“Ci stiamo togliendo belle soddisfazioni: nelle qualificazioni abbiamo vinto tutte le partite tranne un pareggio con la Spagna. Finora definirei ottimo il nostro cammino e abbiamo dato continuità a quanto fatto all’Europeo”.
L’ultima domanda è dedicata nuovamente all’Inter e al suo soprannome: “È pazza, ma ci abbiamo messo anche del nostro”.
ICARDI PROVA A RIALZARE SE STESSO E L’INTER
This post was last modified on 22 Aprile 2017 - 15:25 15:25