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L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Inter Fiorentina Pioli e la sua Inter dai due volti

Il giorno dopo Inter Fiorentina Pioli dimostra ancora di aver colto alcuni aspetti molto positivi della sua Inter. Brozovic e Kondogbia titolari, Candreva più nel gioco, D’Ambrosio rimesso in tiro, sono una parte delle sue mosse. Ma alla terza partita sulla panchina dell’Inter, vediamo ancora un primo tempo eccellente e una ripresa decisamente al di sotto nella prima frazione.

Inter Fiorentina Pioli e la doppia faccia dei nerazzurri

Se è vero che tre indizi fanno una prova, l’Inter del nuovo allenatore ha un problema nei secondi tempi delle partite. Anche con il Milan, dove nella ripresa si è segnato due volte, il meglio era stato fatto nel primo tempo. Con l’Hapoel una gara dominata e controllata per 45 minuti, poi il crollo verticale. Ieri in Inter Fiorentina Pioli non ha fatto eccezione: scossa dall’incredibile partenza nerazzurra, si è piano piano rialzata con i nerazzurri che intanto arretravano sempre di più. Dopo due partite da copione quasi simile, almeno per quanto riguarda la condizione e l’atteggiamento, ieri poteva cambiare qualcosa. Dopo il gol di Kalinic, Gonzalo Rodriguez e Damato cercano di aiutare l’Inter nel mantenere tranquilla una partita già vinta. 

Obiettivo fallito, con l’Inter stanca e rinunciataria della ripresa che, anche contro la viola, ha la meglio nella sfida con l’Inter lucida e brillante del primo tempo. Pioli dice la sua, parlando di un’Inter che soffre più mentalmente che fisicamente. E probabilmente ha ragione. La squadra nella ripresa non perde atletismo o forza fisica, considerata la corsa di tanti elementi fino al 90esimo. Ma è chiaro come vada in paura quando c’è da gestire la partita. Manca il cinismo per chiudere definitivamente il match. E manca anche la tranquillità di chi, con l’uomo in più, dovrebbe far girare la palla con semplicità. Farsi rincorrere dagli avversari e accompagnare la partita fino alla fine senza patemi.

Primo tempo da monito per il futuro

Impossibile non ripartire da quanto di buono visto ieri. Finche la partita è stata 11 contro 11, quando i nerazzurri non hanno forse pensato di averla già vinta, è stata grande Inter. Partenza shock per la Fiorentina che subisce l’onda d’urto di Brozovic dopo tre minuti. La fascia sinistra Ansaldi-Perisic è un mix di velocità e buona tecnica e può essere micidiale. In mezzo Banega giostra, epic Brozo copre e riparte, Kondogbia controlla la situazione in mediana. Candreva e Icardi confezionano il secondo e terzo gol. Candreva è l’uomo che più ha migliorato il suo gioco con Pioli. Non tanto nel rendimento, quanto nel modo di giocare. De Boer gli diceva di andare sempre sul fondo, larghissimo a destra e lui lo faceva. I risultati però erano pochi e Pioli lo ha avvicinato al centro del campo. Li l’ex Lazio è pericoloso al tiro, in dribbling, in appoggio ai compagni.

Stesso lavoro anche per Perisic che però per attitudine si muove sempre più vicino al fallo laterale. Chi guadagna da tutto ciò sono i terzini, che prendono campo e possono sovrapporsi sfruttando gli spazi. Una squadra che vuole e sa attaccare bene, ma senza scoprirsi troppo.

A Napoli senza paura

Fiorentina archiviata, ora c’è il Napoli. Una squadra non esattamente nel momento migliore. L’Inter arriva alla partita non da favorita ma almeno alla pari. Può giocarsi la partita a viso aperto ripartendo dal primo tempo di ieri. Quella squadra, con quella voglia e quella brillantezza può scardinare ogni fortino e può espugnare ogni stadio. Se Pioli riuscirà a limitare i problemi di carattere della squadra, debole quando bisogna essere forti di testa, il sogno Champions non sarà più un flebile miraggio.

Inter-Fiorentina 4-2, le pagelle

 

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redazione