Forse sarebbe meglio metterci un cerotto sopra. No, non si parla di ferite, fisiche o psicologiche, ma del cerotto vero, grosso e bianco che è stato applicato alle maglie d’allenamento dell’Inter per occultare il nome dello sponsor Pirelli, che non vanta diritti sulle divise d’allenamento nerazzurre.
Paolo Ziliani, su Il Fatto Quotidiano, parla di caso diplomatico e sottolinea la volontà del gruppo Suning di aumentare i ricavi provenienti dal main sponsor, soprattutto dopo aver dato una scorsa alle cifre che gli altri sponsor rilasciano alle big d’Europa. Il titolo del pezzo è emblematico e ironicamente irriverente: “L’Inter cinese scopre che Pirelli le dà due spicci“. Buona lettura.
“Punto primo: l’iniziativa è stata presa senza informare né la Pirelli né Massimo Moratti, che pure sarebbe il consigliere di fiducia della proprietà. Punto secondo: l’oscuramento del marchio altro non è che un (poco gentile) invito a Pirelli a rivedere la cifra della sponsorizzazione. Perché qui casca l’asino. Rilevando il club, la Suning si è resa conto del basso cabotaggio degli accordi commerciali in vigore all’Inter e più in generale in Italia. Nella speciale classifica dei ricavi da sponsor l’Inter è quarta alle spalle di Sassuolo (22 milioni ricevuti da Mapei), Juventus (20 milioni da Jeep) e Milan (17 milioni da Emirates); mentre nella classifica dei proventi da sponsor tecnico, con i 18 milioni assicurati da Nike è terza dietro a Milan (27 milioni da Adidas) e Juventus (23 milioni da Adidas). Cosa si ripromette, dunque, la p
This post was last modified on 7 Luglio 2016 - 15:56