Sembrava una tranquilla ultima partita del girone per il Brasile di mister Dunga e di capitan Miranda.
Guardando due statistiche anche il più pessimista avrebbe notato come in 31 anni non è mai successo che la terra del Machu Picchu abbia espugnato la patria di Pelè, per cui la testa dei molti era già al possibile avversario da affrontare ai quarti.
Il primo tempo Miranda & co. lo passano a sprecare occasioni da gol, a creare possesso palla e provare schemi neanche fossero in allenamento. Il Perù, guidato dall’argentino Gareca, sembrava la vittima sacrificale senza neppure un accenno di tigna, di voglia, d’orgoglio. Se si eccettua un fallo dentro l’area carioca non ravvisato dal direttore di gara ai danni dei peruviani, i primi 45′ sono un lungo monologo, con Miranda capitano sicuro e roccioso e Coutinho che inventa bordate e magie, passaggi filtranti e dribbling neanche fosse Denilson.
Ma all’intervallo succede qualcosa.
Il caffè bevuto dagli 11 peruviani ha un effetto meraviglioso rispetto alla camomilla presa dai verdeoro e il secondo tempo è un’altra musica. Non poteva non uscire la garra argentina del tecnico Gareca ed infatti il piatto è servito. Il Perù sembra un’altra squadra, lotta, pressa e sfiora il gol a più riprese.
La beffa e la storia la serve Raul Ruidiaz su assist di Andy Polo al minuto 75.
Dopo 31 anni il Perù batte il Brasile, Dunga va a casa già dopo la fase a gironi e ciò non bastasse, l’eliminazione è avvenuta con un palese e discusso gol di mano.
Ecco gli video del gol di mano.
This post was last modified on 13 Giugno 2016 - 13:02 13:02