Marco Giampaolo 48 anni, allenatore dell’Empoli e prossimo avversario dei nerazzurri, si racconta a 360° in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il tecnico nato a Bellinzona racconta della sua infanzia, dell’adolescenza, delle scelte politiche e religiose e di come cambierebbe le regole del calcio, ma prima di tutto parla della sua fede interista.
Poi tra un aneddoto sugli amici, sulla scuola, sulla politica e sulla religione, il tecnico che dice di non tradire il suo 4-3-1-2 neppure durante l’intervista, dice come vorrebbe cambiare il calcio “Se avessi una scuola calcio, metterei regole chiare: per cominciare, maglie e pantaloncini si portano da casa perché il kit “vero” si deve guadagnare, non te lo danno solo perché ti iscrivi; genitori o accompagnatori non entrano, almeno si evita di vedere gente dietro le reti di recinzione che parla ai figli, se va bene dà consigli all’allenatore e se va male gli inveisce contro. L’educazione è tutto: nel rapporto allenatore-giocatore, di qualunque età, come in quello fra società e tifosi. Sono stato un esempio vivente di come si rischi il corto circuito in caso contrario, ma giuro che lo direi anche se non mi fosse capitato quello che mi è capitato a Brescia”.
This post was last modified on 5 Gennaio 2016 - 11:54 11:54