Questa sera si gioca Bologna-Inter, una gara che potrebbe essere fondamentale per entrambe le formazioni, da una parte i rossoblu che devono provare a fare risultato, altrimenti c’è il rischio esonero per mister Delio Rossi, dall’altra i nerazzurri che vogliono rimanere in alto e tornare in testa alla serie A almeno per una notte.
Già, non ci sono dubbi, il legame è molto forte e parte da quando nel 1977, all’età di 13 anni, il Mancio arriva a Bologna dall’Aurora Jesi carico di aspettative, imbarazzo e sogni.
In tre anni, grazie all’intervento di Tarcisio Burgnich, che all’epoca sedeva sulla panchina dei rossoblu, farà il suo esordio in Serie A. Sarà il 13 settembre 1981, Bologna-Cagliari 1-1, Mancini prende il posto di Fiorini ed a 16 anni 9 mesi e 16 giorni fa il suo ingresso in Serie A.
Poi ci fu il passaggio alla Samp e dal sito del tecnico si capisce bene come avvenne: “Una follia: per un sedicenne pagò al Bologna 2 miliardi e mezzo di lire (rapportato ad oggi significherebbe pagare 40 milioni di euro per un sedicenne) più 4 giocatori”.
Paolo Mantovani era pazzo del suo numero 10 e fu un secondo padre per il Mancio, ma questa è un’altra storia.
Oggi appena può, si dice addirittura una volta alla settimana, Mancini torna nella sua Bologna, per passare del tempo con i suoi amici di sempre, per fare colazione al Bar Venezia e da quando gli è presa questa mania, per giocare a paddle al Tennis Club Aeroporto.
Un legame forte tra il tecnico e la città, ma stasera non possono esserci né sconti, né calcoli, i nerazzurri devono vincere.
This post was last modified on 27 Ottobre 2015 - 09:02 09:02