Decidere un’Inter-Juventus è sempre qualcosa di magico e di immortale, 13 anni fa per il popolo nerazzurro l’eroe si chiamava Francesco Toldo, professione portiere ma per l’occasione attaccante di razza. Quella mischia, finita col gol attribuito a Vieri, per tutti gli interisti fa ricordare le sportellate di quell’estremo difensore poi impazzito di gioia.
Testimonial di Inter Forever e presente a Expo per la conferenza-lancio del prossimo Trofeo Berlusconi, l’ex numero 1 dell’Inter si racconta a La Gazzetta dello Sport, analizzando cosa può succedere dopo la pausa per le nazionali: “Paradossalmente è meglio avere subito una partita così difficile e stimolante. Ti aiuta a mantenere alta la concentrazione e rituffarti immediatamente nel clima della serie A”.
Gioie e dolori, ricordi delle partite in Nazionale, ecco che si porta poi un calciatore nel club: “Quando tornavo da una gara con l’Italia da vincitore caricavo l’ambiente, portavo la soddisfazione nel gruppo e aiutava tutti a risollevarsi. In caso contrario deve esser l’ambiente a starti vicino e a farti dimenticare la settimana negativa“.
“Bisogna restare concentrati, professionisti abituati a passare da una situazione all’altra rapidamente, integrandosi subito col club. Non ci sono problemi nel rientro, la mente comanda il corpo, l’aspetto fisico è secondario a quello psicologico. Il nostro lavoro richiede un livello attentissimo per tutta la stagione, solo a giugno puoi staccare, se non sei in grado di rimanere ad alti livelli, e quindi patire il cambio da Nazionale a club, non sei da Inter, Juve e Milan, non sei da top club“.
This post was last modified on 15 Ottobre 2015 - 11:10 11:10