Juan Jesus ha conquistato Stramaccioni e tutta l’Inter: ormai è un titolare inamovibile

Juan Guilherme Nunes Jesus, noto semplicemente come Juan, nato a Belo Horizonte il 10 giugno 1991, rappresenta una delle note più liete di questo inizio di stagione interista. Il difensore centrale brasiliano, forte fisicamente e dotato di buona tecnica individuale, nelle ultime uscite si è imposto nelle scelte di Stramaccioni regalando prestazioni alquanto positive.

Abile nel gioco aereo, Juan può disimpegnarsi anche nel ruolo di terzino sinistro, facendo dell’esplosività e del senso della posizione i punti di forza del proprio gioco.

L’ex Internacional, dopo l’esordio nell’ultima di campionato della scorsa stagione nella sconfitta dell’Olimpico contro la Lazio e le Olimpiadi londinesi vissute da titolare con la Seleçao, quest’anno ha giocato per la prima volta contro il Vaslui in Europa League subentrando a Sneijder nei minuti finali. Poi, la maglia da titolare nella vittoriosa trasferta nella Torino granata dove il ventunenne carioca ha dimostrato tutto il suo valore. Da quel momento in poi, Juan è diventato una pedina intoccabile al pari di Ranocchia.

Dopo esser stato protagonista del 2-0 ai danni della squadra di Ventura, Stramaccioni non ha esitato a confermarlo anche nelle successive uscite con Rubin Kazan, Siena e Chievo, ricevendo sempre risposte positive dal difensore. Al di là di qualche errore legato all’inesperienza come successo nel finale di Inter-Siena, Juan Jesus sta dimostrando di poter essere il futuro dell’Inter.

Soprattutto dopo la partita contro il Torino, molti addetti ai lavori avevano già speso scomodi paragoni con mostri del calibro di Thiago Silva, sostenendo addirittura che il nerazzurro possa addirittura diventare più forte dell’ex milanista. A ventun’anni, il centrale del Psg era ancora una meteora alla ricerca della consacrazione vagante tra Portogallo, Russia e Brasile. Se il buongiorno si vede dal mattino, Juan può diventare davvero un protagonista importante del calcio mondiale.

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