Sogni turbati

Un tempo l’estate era per il calcio la stagione del riposo. Dopo stagioni frenetiche ed estenuanti, si dormiva in uno stato di quiescente attesa in vista dell’anno che sarebbe venuto. Una dopo l’altra si susseguivano le notti di mezza estate, notti di sogni di coppe e di campioni… E se si era fortunati ogni paio di anni il racconto della stagione si arricchiva di un nuovo affascinante capitolo a tinte azzurre.

Da qualche anno a questa parte i sogni degli amanti del calcio sono sempre più turbati: calciopoli, fallimenti e ripescaggi, ricorsi e tribunali. Quest’anno Scommessopoli, l’ennesimo caso di vergogna nazionale, in un ormai consacrato rituale di avvicinamento alle competizioni internazionali. Ma quest’estate è diversa da quella del 2006. Allora erano coinvolti funzionari, amministratori, dirigenti, meschini uomini d’affari che noi amanti del calcio fatichiamo a ritenere “dei nostri”. Stavolta è diverso perché a deluderci sono stati gli ultimi depositari di quel briciolo di magia che il calcio ancora conserva. Il timore è che ormai anche quel briciolo sia andato perduto.

Le prime notizie arrivano all’alba. Scattano gli arresti per Mauri e Milanetto (passato modenese in comune, insieme al molto chiacchierato Sculli) le prime insensate (o insensatamente tardive) perquisizioni che fanno scalpore. Prima gli uomini della polizia profanano uno dei templi del calcio italiano, la base azzurra di Coverciano, per rivoltare la stanza di Criscito, così spogliato dell’ormai imminente convocazione di Prandelli, poi è il turno della casa di Conte, sulla cui innocenza si è però affrettato a garantire Andrea Agnelli. Contemporaneamente vengono perquisite anche le case di Aosta e Verona di Sergio Pellissier, da sempre apprezzato simbolo del calcio che “non” conta, quello che fa bene senza far rumore. Ma è solo l’inizio: Bonucci non fa a tempo ad esprimere il suo rammarico telematico verso i colleghi che viene iscritto nel registro degli indagati. In ogni indagine calcistica che si rispetti non può mancare il nome di Bobo Vieri, tirato in ballo da una confidenza a Bellavista in merito a un Inter-Lecce da parte di Tisci, secondo cui “la squadra dell’Inter aveva fatto dei danni in quanto tutti avevano scommesso sull’over per la notizia che si era sparsa in giro”. Che guastafeste!

Siamo solo all’inizio, siamo pronti a mettere la mano sul fuoco. Ma siamo già stufi delle dichiarazioni fotocopia e delle difese aprioristiche di osservatori di calcio che si professano neutrali ostentando un’onesta intellettuale, in realtà irreperibile. La vergogna non conosce colori, non può esserci contrapposizione fazionistica nell’indignazione. Tutti noi amanti del calcio siamo la parte lesa nell’ennesimo processo al calcio. E’ questa la lezione che l’esperienza di decine di scandali del genere dovrebbe portare in dote. Facciamone tesoro e torneremo a goderci i rimpianti sogni delle notti di mezz’estate.

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