Le parole di Ranieri alla vigilia di Napoli-Inter

Domani, alle ore 20.45, l’Inter affronterà il Napoli allo stadio “San Paolo” nella gara valida per la 25^giornata di serie A.

In diretta dalla sala stampa del centro sportivo “Angelo Moratti”, vi proponiamo le dichiarazioni rilasciate da mister Ranieri nella consueta conferenza della vigilia.

A Marsiglia, al di là della sconfitta, la squadra ha dimostrato carattere. Si riparte da lì?

“Io sono stato molto contento della prova, che è stata di carattere e di personalità. Il gol è stato una mazzata tremenda per chi, pur lottando, non è riuscito a portare a casa nulla. Dobbiamo continuare a combattere per uscire da questo momento negativo”.

E’ la situazione più complicata da quando allena?

“Sei sconfitte consecutive non mi erano mai capitate, ma la voglia e la determinazione non ci mancano”.

Come ha vissuto le parole di Moratti?

“Con Moratti parlo spesso. Anche lui è rimasto dispiaciuto per la sconfitta di Marsiglia ma non era deluso per la prestazione”.

Si sente un allenatore in bilico?

“No, sento la fiducia di tutti e mi concentro solo sulla portita di domani. So dove ho preso la squadra all’inizio e so dove la sto portando. Prima o poi tornerà la luce”.

Milito ci è rimasto male per l’esclusione?

“No, era debilitato per la febbre e ha capito. Anche perchè l’ho sempre difeso quando tutti lo attaccavano”.

Come si può uscire da una situazione così?

“Bisogna continuare ad insistere, ma avremo ragione solo quando otterremo nuovamente i tre punti”.

C’è qualcuno che l’ha delusa a Marsiglia?

“No, sono contento di tutti”.

Sembra che la squadra non riesca ad appoggiare il contropiede. E’ un problema di gamba?

“Non credo, devo ancora controllare i dati ma sono sicuro che i miei abbiano corso più del Marsiglia. Penso ci sia un po’ di timore”.

Al di là di tutto, l’Inter sulla carta è ancora in corsa per il terzo posto e può ribaltare il risultato con il Marsiglia

“Se cominciamo a vincere tutto può cambiare. Ci serve far bene in campionato per ritrovare un po’ di fiducia anche in vista della partita di Champions”.

Sente la squadra dalla sua parte?

“Sono sincero, la squadra crede in me e nell’Inter. In ogni caso, se non fosse così, non lo direi certo a voi (sorride, ndr)

Che acquisto è stato Palombo?

“Palombo è stato acquistato perchè ci serviva. Ha caratteristiche simili a Thiago Motta, così come Stankovic che in questo momento mi dà più garanzie perchè conosce meglio l’ambiente Inter”.

Non pensa che Cambiasso debba giocare davanti alla difesa?

“E’ un’opzione che ho studiato e valutato, ma in questo momento mi serve di più sul centro sinistra”.

Sneijder adesso è pronto per giocare da trequartista?

“A Marsiglia ha fatto una partita strepitosa, ha corso tantissimo. Se corriamo tutti la strada è quella giusta”.

Come cambia la difesa senza Ranocchia e Maicon?

“Abbiamo Faraoni, Nagatomo e Cordoba, oltre a Chivu che può ricoprire diversi ruoli”.

E il centrocampo, con i rientri di Alvarez e Guarin?

“Quando saranno effettivamente a disposizione, valuteremo”.

Secondo lei non c’è poca pazienza nei confronti di chi allena l’Inter?

“Io mi sento tutleto dalla società. In Italia sappiamo che è così, c’è pressione. Ci vuole, però, equilibrio interiore nel capire quali critiche sono giuste e quali forzate”.

Ci sono i presupposti per andare avanti con il 4-3-1-2?

“Vediamo. Abbiamo fatto due allenamenti di recupero. Tra oggi pomeriggio e stasera parlerò con i giocatori per capire quali sono le condizioni generali”.

Guardiola potrebbe essere adatto all’Inter?

“Ci sono molti allenatori adatti all’Inter, basta lasciarli lavorare. Guardiola conosce già la realtà italiana e sa cosa lo attende. Una volta che supera la pressione di Barcellona, da tifoso, può superare tutto”.

La coppia Milito-Pazzini non è più stata riproposta. Come mai?

“Dipende dai momenti, adesso va così. Mi criticavate perchè Pazzini giocava sempre, ora mi chiedete perchè non gioca più. Ha riposato due partite, ci può stare”.

A Napoli potrebbe andare bene anche un pareggio?

“Non ho mai chiesto a nessuna mia squadra, grande o piccola che fosse, di andare in campo per il pareggio”.

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