Poli, la qualità che mancava

Esordio in una big al rientro dopo mesi di stop su un campo difficile e in un ruolo non proprio: un esame difficile che solo chi ha qualità può superare. Andrea Poli ne ha tanta. Sacrificato in fascia sinistra sull’altare del solido 4-4-2 di Ranieri, il ventiduenne di Vittorio Veneto ha ben figurato, mostrando un’inattesa fisicità e la già nota tecnica, che l’ha fatto divenire uno dei migliori prospetti d’Italia.

In settanta minuti di gioco Poli ha interpretato il ruolo in maniera originale, alternando discese in fascia a fulminei tagli centrali, una performance simbolo della sua duttilità tattica. Proprio il “trasformismo” dell’ex doriano potrebbe essere la chiave per la sua permanenza all’interno dell’undici titolare. Nel centrocampo in linea, dopo aver dimostrato di poter giocare da falso esterno, darebbe il massimo da centrale, ruolo che lo ha lanciato ai tempi della Samp.

Allo stesso tempo, in caso di ritorno al rombo col rientro di Sneijder e la crescita sempre più vertiginosa di Coutinho, Poli sarebbe perfettamente a suo agio da mezz’ala, grazie alla sua abilità in entrambe le fasi e al dinamismo che inevitabilmente ritroverà col passare delle gare. In caso di necessità potrebbe addirittura sacrificarsi da vertice basso, unendo all’ottimo senso della posizione buoni tempi e visione di gioco, limitando però gli inserimenti, come ha fatto Thiago Motta dall’arrivo Leonardo in poi.

Solido in campo, fragile nei muscoli, Poli è probabilmente l’uomo di maggior qualità del centrocampo nerazzurro, insieme a Ricky Alvarez, prigioniero però di una lentezza estenuante. In un contesto di squadra e di reparto storicamente “obsoleto” nella mediana nerazzurra sta cambiando qualcosa. Un centrocampo a rombo con Poli, Alvarez, Obi, Coutinho (o in linea con Faraoni al posto del folletto brasiliano) potrebbe essere solo lo start-up di una rivoluzione under 25 nelle file nerazzurre. La speranza è che Poli sia uno dei capitani di questo cambiamento. A fine anno c’è la prima battaglia da vincere: il riscatto. Forza Andrea!

Giovanni Cassese

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