Scudetto 2006, il Tnas rinvia tutto al 18 ottobre

Dopo due ore di udienza, il Tnas (Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport) ha rinviato qualsiasi decisione sull’esposto presentato dalla Juve, con la richiesta di revoca dello scudetto 2006, assegnato all’Inter dopo le sentenze di Calciopoli. Davanti al collegio giudicante si sono presentati gli avvocati di Juve, Inter e Federcalcio. Qualsiasi ipotesi conciliativa è andata in frantumi nel momento in cui i legali bianconeri hanno chiesto, come condizione preliminare, la «demolizione della delibera del 18 luglio 2011», con la quale il Consiglio della Federcalcio si era dichiarato incompetente a pronunciarsi sulla revoca dello scudetto 2005-2006. La richiesta della Juve è stata rigettata dagli avvocati della Figc e da quelli dell’Inter.

La Juve ha allora richiesto l’audizione del presidente della Figc, Giancarlo Abete, del procuratore Stefano Palazzi e l’acquisizione da parte del collegio «di tutti gli atti interni e istruttori, compresi gli atti di consulenza anche esterni, della Federazione sulla base dei qual è stata assunta la decisione impugnata del 18 luglio 2011». In aggiunta a ciò la Juve, che aveva chiesto l’esclusione dell’Inter dalla Champions League, ha chiesto al collegio di acquisire anche «il comunicato dell’Uefa al quale le parti hanno fatto riferimento e di quanto la Figc risponderà  entro il previsto termine fissato dall’Uefa stessa».

Il collegio non si è però pronunciato sulle richieste della Juve, perché non si è trovata risposta alla domanda centrale nella questione: il Tnas è o non è competente a esprimere un giudizio oppure a trattare la materia ed entrare nel merito? Il collegio, dopo essersi riunito in Camera di consiglio, «ha ritenuto preliminare l’esame della questione sulla competenza e, quindi, che le parti, su suddetta questione, possano compiutamente esprimersi». Così ha dato una deadline alla Juve, alla Figc e all’Inter fino alle ore 13 di martedì 18 ottobre «per il deposito di memorie illustrative su tale punto e soltanto nelle 72 ore successive si pronuncerà sulla propria competenza nella vicenda».

 

Fonte:  Corriere della Sera

 

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