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City-Inter, Haaland scalda i motori: le sue dichiarazioni

Il collettivo di Pep Guardiola contiene tutto ciò che serve per eccellere in ogni competizione. D’altronde, la partita di stasera potrebbe regalare al Manchester City l’acceso tra i “Tripletisti”. L’arma letale del tecnico spagnolo si configura in Erling Braut Haaland, robot da 52 reti nella prima stagione ai Citizens.

Il norvegese, osservato speciale della difesa nerazzurra, ha concesso un’intervista a La Gazzetta dello Sport, in cui ha condiviso le sensazione pre gara:

“Sono pronto, voglio vivere il momento, senza guardare troppo avanti o troppo indietro. Penso solo a quello che sta per succedere.

Il centravanti ha preferito non esporsi riguardo gli avversari, mantenendo il focus puntato sul proprio schieramento:

“Non mi piace parlare molto dei rivali: preferisco concentrarmi su me stesso e sulla mia squadra. Affrontiamo un team forte che ci renderà la vita difficile: dobbiamo giocare al top per vincere. Gli elogi di Lukaku? Sono state belle parole da parte sue, le ho apprezzate. Ma io penso solo alla partita.

Sul rapporto con la Champions League l’ex Dortmund si è esposto come di seguito:

Ascolto l’inno della Champions da tutta la vita, da quando ho memoria. Da un po’, direi. Ho già immaginato come sarebbe sollevare la coppa, ma ci manca una partita. Dobbiamo giocarla al nostro top, che poi è quello che stiamo riuscendo a fare da diverse gare.

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Successivamente Haaland ha rivelato le proprie ambizioni di inizio anno. Una stagione da incorniciare, con due trofei e 52 gol all’attivo. Il norvegese è sorprendentemente a secco da quattro partite, ma il mirino è già pronto per il gran finale:

“Un gol nelle ultime sette partite è solo un modo di vedere. L’altro è 52 gol e nove assist in 52 partite. Funziona in entrambi modi, io mi sento benissimo. Se a inizio anno mi avessero che saremmo arrivati fino a qui non ci avrei creduto. Ma quando guardi la squadra e osservi quanto ci è andata vicino ogni anno rimanendo in corsa per ogni trofeo quasi fino alla fine ti rendi conto che non è una cosa impossibile. Quando sono arrivato ho trovato una squadra che aveva già enorme fiducia in sé stesso. Adesso ci manca solo un’altra partita…”

Il classe 2000 ha inoltre dichiarato come il rapporto con Guardiola e con De Bruyne si è sviluppato nel corso degli ultimi mesi:

Guardiola ha avuto un impatto enorme su di me. È ossessionato dai dettagli e mi piace molto lavorare con lui. Chiede a tutti di continuare a migliorare e trova sempre la cosa giusta da dirti o farti fare. Ci sono tanti giocatori al City che possono farmi assist e rendermi un giocatore migliore. Ma con De Bruyne l’intesa è speciale, anche perchè è davvero forte

Il figlio d’arte ha tracciato gli obiettivi per il futuro:

“Sono ancora molto giovane e posso crescere molto. Questo è il posto perfetto per farlo, lavorando col miglior coach e i migliori giocatori al mondo. Ci sono sempre tanti modi per migliorare. Al Pallone d’Oro non ci penso, la mia mente è focalizzata solo sul vincere la prossima partita. Il resto non mi interessa.

Haaland ha infine concluso l’intervista esprimendo il proprio parere sulle critiche, specialmente quelle arrivate nella prima apparizione coi Citizens in finale di Community Shield persa un anno fa contro il Liverpool:

Subito dopo quella partita ricordo di aver detto a Grealish che ci sono giocatori che hanno bisogno di un anno per adattarsi e altri che fanno da subito la differenza. Era la prima gara, ho sbagliato almeno un paio di occasioni. Cosa posso farci? Nulla, devo concentrarmi sulla partita successiva. E io in quella dopo ho fatto due gol, anche meglio. Sulle critiche non leggo tutto, anche perchè altrimenti diventerei pazzo. Certe cose mi arrivano comunque. Penso che a volte sia positivo quando ti criticano. Ho segnato praticamente in ogni partita, eppure vengo criticato. Quindi va bene così, si tratta solo di sorridere e godersi la vita.

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redazione