Intervenuto nella diretta Instagram di Sebastian Frey Marco Materazzi ha ricordato la sua avventura all’Inter. Ecco le parole del numero 23.
Prima domanda sull’attualità, ovvero sulla crisi da Coronavirus e sulle iniziative si solidarietà scaturite. Ecco cosa detto da Matrix: “Abbiamo fatto una raccolta con la Croce Rossa, si stanno adoperando molto Del Piero e Cannavaro: abbiamo raccolto 400mila euro circa, abbiamo regalato 4-5 ambulanze alla Croce Rossa. Ci siamo riuniti via messaggio e tutti hanno dato l’adesione: è il minimo che si potesse fare”.
Dopo di che Materazzi ha iniziato a raccontare della sua avventura all’Inter: “Io dovevo arrivare l’anno prima al posto di Cirillo a Milano. Mi è andata bene, altrimenti a me e a Frey ci cacciavano (ride, ndr). Io stavo antipatico a tutti gli avversari, ma è normale. Ci sono poche squadre che odio al mondo, quelle che fanno le prepotenti: e invece amo solo l’Inter”.
Sugli anni del triplete ricorda: “Eravamo fortissimi il primo anno di Mourinho, poi sono stati messi Lucio, Eto’o, Milito e Thiago Motta: eravamo 25, poteva giocare chiunque. Le ultime tre partite sono state decisive: Roma, con tutti contro, Siena e poi Madrid”.
Poi ricordi su alcuni suoi compagni di squadra. Prima Adani: “E’ uno dei pochi che fa innamorare la gente del calcio: lui spiega il calcio, lo fa capire e ha una passione incredibile. Stima incredibile per Lele: è imparziale, non ditemi che è interista o juventino. Lui si gode la partita, ne sa“. Poi è il turno di Eto’o: “E’ fantastico, è un fratello e lo ringrazierò a vita: mi aveva promesso la Champions e l’ha mantenuta. Io lo amo. Io gli dissi di venire perché ce l’avrebbe fatta vincere: non credeva fossi io, chiese la conferma ad Albertin“.
Su Mourinho le parole sono tante: “Alta e altra qualità. Era uno scudo, un amico, un padre e un fratello: si incazzava, faceva cazziatoni incredibili. Sapeva toccare le corde giuste, poi i risultati si sono visti. Io con lui ho smesso di giocare a calcio: il rapporto che avevo con lui era di fiducia e stima, sapevo che avrei potuto giocare anche solo una partita, ma avevo la sua stima. La coerenza è la cosa più importante, lui era coerente: dicono che io ce l’avessi con chi è venuto dopo (Benitez, ndr), ma non avevo rapporto perché non era coerente. E’ difficile venire dopo Mourinho, ma se riesci a copiarlo un po’ come ha fatto Leonardo magari riesci a vincere lo scudetto. Abbiamo recuperato 19 punti al Milan e se non perdiamo il derby ad aprile li superiamo: poi era finita. Leo non ha fatto altro che un copia-incolla di quello che si faceva prima di quei sei mesi: quella è intelligenza”.
Parole al miele per il fenomeno: “Il più forte di tutti i tempi. Ho avuto la fortuna di non giocarci mai contro: solo col Milan, ma sapeva che io capivo le sue finte. Quando stava bene mi mettevo vicino a lui e facevo anche io 20 gol. Nella finale di Coppa Uefa per tutte le cose che ha fatto avevo mal di testa io”.
Sulla finale del 2006: “Ho pensato che li avevamo ripresi: quelli erano dei robot, andavano a 600 all’ora. L’ultimo pallone al 120esimo l’ho toccato io e l’ho buttato il più lontano possibile e ho detto andiamo ai rigori. Il rigore per la Francia non c’era? Ormai è acqua passata”.
Ovviamente quella maledetta Lazio-Inter: “Il 5 maggio. Stavamo uscendo dallo stadio, eravamo sul pullman. Gresko chiese perché erano tutti arrabbiati. Di Biagio rispose: “Ma che c…o dici?”. E Gresko disse che per lui era già la terza volta”.
Sul nemico-amico: “E’ il numero uno, bravissimo ragazzo, ma ogni tanto dovevo dargliele: si presentò coi calzini del Milan. Lo dovevo picchiare, ma gli voglio bene. Non è una m…a, è bravo, un bambinone. Il primo allenamento con noi ha provato a farmi tunnel, non è riuscito a passare: io e Cordoba gli abbiamo dato il ben servito”.
Poi domanda sulla Juve e su quanto la odi: “Tantissimo, solo sportivamente”.
Chi sarà il dopo Handanovic? Materazzi dice: “Per me fa ancora 3-4 anni, porta tanti punti. Mi piace Musso dell’Udinese”.
Chiusura dedicata a due giocatori che si stanno distinguendo a Milano, Ibra e Bastoni. Sullo svedese dichiara: “E’ fortissimo, ma non al livello dei più forti come Messi e Ronaldo”. Sul 95 nerazzurro: “E’ fortissimo: ha personalità ed è cattivo”.
This post was last modified on 4 Aprile 2020 - 19:34