Inter, un anno dopo: col Barça per il riscatto

Tutto in una notte, esattamente un anno dopo. Era una fredda sera di dicembre quando l’Inter allenata da Luciano Spalletti riceveva a San Siro il Psv, ormai senza obiettivi ed ultimo in classifica: era tutto nelle mani dei nerazzurri, bastava una vittoria per non doversi preoccupare di quanto sarebbe accaduto in contemporanea al Camp Nou, fra Barcellona e Tottenham. Il gol di Lozano, quello sbagliato da Lautaro (in odore di rinnovo contrattuale) allo scadere, nel mezzo il pari di Icardi che non sarebbe bastato: quando Lucas pareggiava contro il Barça a dieci minuti dalla fine, di fatti eliminava l’Inter dalla Champions League.

Un anno dopo, stesso avversario, questa volta diretto: i blaugrana arrivano a Milano come quel Psv, senza obiettivi, qualificato matematicamente anche come capolista, di un girone fra i più complicati dell’intera competizione. Dall’altra parte, il Borussia Dortmund, cerca i tre punti della speranza contro uno Slavia Praga fuori anche dal discorso Europa League.

La questione qualificazione: tutto nelle mani dei nerazzurri

Per qualificarsi l’Inter deve vincere, senza preoccuparsi di altro, o quanto meno fare gli stessi punti dei tedeschi: che siano zero, o uno, passerebbe in virtù del vantaggio negli scontri diretti. È tutto nelle mani di Antonio Conte e dei suoi ragazzi, senza dover fare calcoli e nonostante il solo punto nelle prime due partite. Le ottime trasferte di Barcellona e Dortmund non avevano portato punti, il rimpianto di quel pari casalingo all’esordio della competizione, nel match più facile dei sei sulla carta, ciò nonostante l’Inter arriva al gong finale con il destino nelle proprie mani.

Le quote della Champions League vedono la beneamata ben lontana dalle favorite e più quotate per la vittoria finale della massima competizione per club, a differenza ad esempio di un Barcellona che è nella top five delle candidate. Ciò nonostante, soprattutto questa Inter di Conte, può dire la sua e lo può fare anche a cospetto di una delle più forti squadre del mondo, che come però l’anno scorso in casa contro gli Spurs potrebbe affrontare il match con una squadra rimaneggiata e soprattutto priva di motivazioni.

Inter incerottata

È quello che spera un’Inter incerottata, con praticamente mezzo centrocampo fuori, le assenze pesanti di Sensi e Barella a cui si aggiunge quella di Gaglirdini, difficilmente recuperabile per il match decisivo con i catalani. Lo stesso Asamoah, unica alternativa nel ruolo di mezzala, non gioca da tempo per infortunio e allora si torna nelle sapienti mani e piedi di Borja Valero, nel ruolo di regista che ben ha ricoperto a Praga. Unica alternativa, Candreva mezzala: l’ultima volta che ha ricoperto quel ruolo, corsi e ricorsi storici, fu proprio lo scorso anno contro il Psv nel match nefasto che costò l’eliminazione dalla coppa.

Appuntamento a questa sera, per un’Inter che cerca quegli ottavi di Champions League assenti da otto lunghissimi anni. Affidandosi a Conte e a quei due terribili lì davanti, già capaci di illuminare le notti stellate della coppa dalle grandi orecchie.

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