EDITORIALE – Chi vuol esser lieto, sia. Con Antonio v’è certezza

Se cercherete nel vocabolario la parola “carattere” troverete una foto di Antonio Conte.

Il domani è misterioso ma Conte è una certezza

Nulla al caso. Antonio Conte non lascia nulla al caso. E se quella sfuriata in quel di Dortmund appariva come uno sfogo irrazionale causato dalla sconfitta, col senno di poi le parole del mister si son rivelate la miccia che ha acceso una bomba d’orgoglio nell’animo dei suoi. Certo, Barella peccherà d’esperienza internazionale ma il ragazzo sardo ha voglia di migliorarsi, di dimostrare quanto vale e quel che può dare alla sua amata Inter. E il discorso di Conte ha infiammato il suo orgoglio. Quelle parole erano per il suo bene, per motivarlo a dare tutto sé stesso e anche di più. Lui le ha recepite. Ed infatti, ieri Nicolò ha tirato fuori dal cilindro uno dei suo numeri migliori: il tiro a giro da fuori area. E alla vista del gol esplode in una gioia incontenibile, come tutti noi tifosi d’altronde. Se si dice che Antonio Conte è capace di entrare nella testa dei giocatori, un motivo ci sarà. Dopo il primo tempo l’Inter era in svantaggio, nonostante avesse creato tante palle gol e difeso bene. Nel secondo tempo, ci poteva essere il rischio che la squadra subisse ancora una volta gli effetti della stanchezza da 7 partite in 20 giorni. Così non è stato. I nerazzurri, anzi, hanno reagito e schiacciato il Verona finché non è finita la partita. Stiamo ammirando l’alba di quella che sarà una grande squadra. Dopo anni finalmente il progetto è solido. Più giovani promettenti e determinati, meno calciatori svogliati. Inserendo nel progetto giocatori più anziani ma con un passato vincente. Tutto questo sotto la guida di un condottiero indomito che odia la sconfitta a tal punto da chiamare sua figlia Vittoria: Sir Antonio Conte da Lecce. Non ci resta che metterci comodi e goderci lo spettacolo.

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