Scaroni: “Obiettivo è lo stadio più bello del mondo, San Siro irrecuperabile”

Tiene banco in queste settimane a Milano la questione stadio. Con l’impianto di San Siro  che attualmente ospita le due squadre e numerosi eventi durante l’estate, le parti in questione cioè Inter, Milan e comune di Milano sembrano avere idee contrastanti per il futuro. Scaroni, presidente del Milan, oggi è tornato sul discorso dopo aver lanciato qualche giorno fa l’idea di una nuova struttura.

NUOVO STADIO UNICA SOLUZIONE

Intervistato dal Sole 24 Ore, Paolo Scaroni ha iniziato il suo intervento rispondendo a tutte le voci che lo hanno criticato circa l’ipotesi di abbattere San Siro: “Anch’io avrei nostalgia di San Siro. Ma ho più nostalgia di un Milan vincente“. Sul tema nuova struttura, si era espresso anche il sindaco Sala che nonostante le perplessità circa l’abbattimento del Meazza aveva aperto all’ipotesi nuovo stadio ma a condizioni precise. Scaroni circa questo punto ha voluto precisare che: “Se costruiremo lo stadio sul terreno pubblico mi sembra ovvio che resti tale anche la struttura. Non è un problema per noi. Ma Palazzo Marino però deve tener conto di durata e condizioni della concessione”.

Sicuramente una nuova struttura andrebbe a dare un valore aggiunto per le due società soprattutto visti i presupposti. L’ipotesi di un possibile ristrutturazione di San Siro si fa quindi sempre più remota: “Il mio obiettivo è fare a Milano lo stadio più bello del mondo. E c’è una sola strada: edificare un impianto ex novo. La ristrutturazione è impraticabile per ragioni oggettive: non si possono condurre lavori pervasivi giocando ogni tre giorni e trasferirsi per tre anni lontano dalla città mi pare inaccettabile“. Sottolinea poi Scaroni:”Il nuovo stadio consentirebbe anche di ridurre i costi e perché la tecnologia consente di cambiare il brand e i colori dell’impianto facilmente. Oggi per questi interventi spendiamoquattro milioni all’anno. D’altronde Milan e Inter, a differenza di altri team “concittadini”, hanno dimostrato di saper convivere. Non vedo problemi in questo senso”.

 

 

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