EDITORIALE – Testa bassa e pedalare

L’Inter esce con le ossa rotte dalla trasferta della Sardegna Arena: la sconfitta contro il Cagliari e la contemporanea vittoria del Milan contro il Sassuolo ha fatto scivolare i nerazzurri al quarto posto in classifica, superati proprio dai rossoneri di Gattuso.

Ora si deve ricucire lo strappo con Icardi: per il bene suo e dell’Inter

E alla fine sorpasso fu. L’Inter ha dilapidato un corposo vantaggio di otto punti, facendosi recuperare e superare dal Milan al terzo posto in classifica. La vittoria nel derby della Lazio contro la Roma ha reso un pelo meno amara la sconfitta che i nerazzurri hanno rimediato contro il Cagliari: nonostante il ko contro i sardi, infatti, i nerazzurri restano comunque in zona Champions League, al quarto posto con tre punti di vantaggio sui giallorossi. Limitati i danni, come si suol dire. Anche se il sorpasso del Milan fa male. Ma almeno per il momento il posto nell’Europa che conta è ancora al sicuro.

Adesso bisogna ripartire da qui. Dal “regalo”, se si può definire in questo modo, della Lazio, che con la vittoria nella stracittadina è comunque tornata in lotta per una qualificazione in Champions. Ma per l’Inter ora è arrivato il momento di reagire. Nulla è ancora perduto, la sconfitta di Cagliari è stata dolorosa ed amara. Ma c’è ancora parecchia strada da fare, dodici giornate di campionato sono un’eternità. Si dovrà lottare fino alla fine, esattamente come è successo la scorsa stagione, per confermare il posto in Champions League. Sarà una battaglia fino all’ultima giornata contro il Milan e le romane, che l’Inter può vincere solamente se tutti remano dalla stessa parte.

Nessuno, fino ad un paio di mesi fa, avrebbe pensato, dopo la vittoria contro il Napoli, di ritrovarsi in questa situazione. Ma tra dissidi interni, parole fuori luogo da parte di tutti, richieste di cessione da parte di alcuni giocatori, comportamenti errati di alcuni elementi, si è arrivati ad un punto di non ritorno.Ora si devono mettere da parte i dissapori nello spogliatoio e di ricucire lo strappo con Icardi. Perchè l’Inter ora ha bisogno di lui, come d’altronde anche lui ha bisogno dell’Inter: sicuramente l’ex capitano ha sbagliato determinate scelte (vedasi rifiuto della convocazione per la trasferta di Vienna in Europa League), ma ora continuare a fare la guerra al giocatore più forte in rosa ha poco senso. Certo, anche lui dovrebbe fare un passo verso squadra e società, ne va anche del suo futuro. Si deve provare a trovare quanto meno un compromesso: mettere da parte i problemi per questi mesi e poi a fine stagione si vedrà.  Per il famigerato “bene dell’Inter”, sbandierato ai quattro venti da tutte le parti in causa.

L’Inter non è stata in grado di gestire un vantaggio importante, in quella che, nelle intenzioni, doveva essere la stagione della “tranquillità”, la stagione che sarebbe dovuta servire a continuare quel percorso cominciato lo scorso anno. Adesso i nerazzurri sono chiamati a rincorrere: situazione che, paradossalmente, almeno per quanto visto la scorsa stagione, più si addice alla squadra di Spalletti, che si esalta soprattutto nei momenti in cui non si può più sbagliare (si veda la partita finale del campionato scorso). Nulla è perduto ancora, ma adesso testa bassa e pedalare, per non perdere il treno chiamato Champions League e per andare a riconquistare quel posto che è stato momentaneamente perso. Uniti.

Fonte foto: screen partita

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