ANALISI – Inter-Sampdoria, tre punti conquistati con grinta

A fiammate, di carattere e con qualche variante tattica: è così che l’Inter di Luciano Spalletti realizza la 3a vittoria consecutiva vincendo al Meazza per 2 a 1 contro la Sampdoria. Ecco l’analisi della gara.

LE FORMAZIONI

Spalletti si presenta con il consueto 4-2-3-1. Il tecnico toscano conferma l’undici preannunciato con un’unica sorpresa: quella di Gagliardini a centrocampo. Anche Giampaolo non stravolge la sua squadra, 4-3-1-2 con Tonelli che vince il ballottaggio su Colley e Defrel su Gabbiadini.

PRIMO TEMPO

L’Inter parte bene. I nerazzurri già dai primissimi secondi provano ad impadronirsi del gioco facendo girare la palla con discreta velocità. In fase difensiva la squadra si trasforma in un 4-3-3, con Perisic che si arretra sulla linea dei centrocampisti. Il pressing è molto alto, soprattutto quando la Sampdoria deve impostare il gioco; Audero si appoggia sempre ai suoi difensori per far partire la manovra. In fase offensiva l’Inter cerca molto le verticalizzazioni, per sfruttare i movimenti di Lautaro Martinez, ma è anche pericolosa, soprattutto sulla destra con Politano. Perisic si muove molto e creerà occasioni da gol in due circostanze.
La Sampdoria è organizzata bene; la difesa è molto alta, la fase di impostazione nasce dai difensori mentre quella offensiva si caratterizza per lo più di verticalizzazioni. I doriani crescono molto nella fase centrale del primo tempo con Saponara che gioca un ruolo importante nello scacchiere tattico. Il trequartista è fondamentale in fase difensiva; sempre bravo e con i tempi giusti a ripiegare sui due centrocampisti nerazzurri, mentre è da lui che nascono i pericoli maggiori nelle situazioni d’attacco.

SECONDO TEMPO

L’Inter è molto più aggressiva, soprattutto per evitare di far impostare gli avversari. I problemi maggiori si rilevano nella fase di impostazione con un giro palla spesso sterile e lento. Spalletti fa due cambi molto importanti: sostituisce prima un giocatore fisico come Gagliardini per uno più tecnico come Joao Mario e poi al 67’ inserisce Candreva al posto di Politano per dare più freschezza alla squadra in fase offensiva. Dal 70’ l’Inter ci prova con più insistenza e al 72’ D’Ambrosio riesce a sbloccare la gara grazie ad un buonissimo assist di Perisic. Giampaolo al 73’ sostituisce Saponara con Gabbiadini. L’assetto tattico rimane identico con l’ex Southampton che si rivela, dopo pochissimi secondi, il cambio azzeccato perché riesce a pareggiare con una rasoiata in area di rigore; complice anche l’errore di Skriniar che perde il pallone. L’Inter non ci sta, la squadra dà l’impressione di volere a tutti i costi la vittoria e al 77’ trova il match-ball con Naingollan che, dopo una situazione di calcio d’angolo, ai pressi dell’area di rigore fa partire un destro difficilmente parabile per Audero. Nella fase finale la Samp fatica a costruire, salvo gli ultimi 3 minuti, mentre nell’Inter aleggia un po’ la paura di vincere ma gli uomini di Spalletti riescono a portare a casa tre punti pesantissimi.

L’ANALISI FINALE

Un’Inter che torna alla vittoria in campionato a San Siro dopo molto tempo. Spalletti per questa gara ha proposto qualche variante tattica dal momento che sono state molte le verticalizzazioni tentate, soprattutto nel primo tempo, per sfruttare al meglio le qualità tecnico-tattiche di Lautaro Martinez. Si rilevano, però, gli stessi problemi che ormai aleggiano da diverso tempo: il giro palla è molto sterile, lento e compassato; ciò porta spesso a degli inutili passaggi in orizzontale. Brozovic ormai è diventato il perno centrale della squadra, non solo in fase di costruzione ma anche e soprattutto quando si tratta di recuperare palloni. Crescono anche Perisic e Nainggolan, dal punto di vista fisico il belga sta dando molto di più alla squadra, aiutando in entrambe le fasi di gioco.

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