Inter-Lazio, Spalletti in conferenza: “Nessuno a parte Perisic ha chiesto la cessione”

Vigilia di Inter-Lazio e consueta conferenza stampa per Luciano Spalletti. Il tecnico nerazzurro ha presentato la decisiva sfida per i quarti di finale di Coppa Italia, in programma domani alle 21.

INTER-LAZIO, LE PAROLE DI SPALLETTI IN CONFERENZA

Queste le parole dell’allenatore in conferenza stampa ai giornalisti.

Inter-Lazio è una partita secca con semifinale in palio: basta la squadra delle ultime due partite o ci vuole altro?

“Non dobbiamo cercare di calcolare se basta questa Inter o no. Basta metterci sempre tutto quello che abbiamo. Nelle ultime partite probabilmente non ci siamo riusciti, e di conseguenza non è che si va a mirare in base alla forza del nostro avversario. Ogni volta che entriamo in campo dobbiamo ricordarci chi siamo e cosa dobbiamo mettere in campo. A volte non ci riusciamo, a volte siamo limitati, ma lo sforzo deve essere metterci il massimo tutte le volte”.

Quanto era importante superare il turno per liberarsi un po’ dal torpore legato a questo inizio del 2019?

“Domani è una partita importante e difficile allo stesso tempo. Una competizione dove passando il turno ti metti in condizione di giocare una semifinale. Quindi, come dicevo prima, ne conosciamo i contenuti, nel senso che sarà una partita carica di difficoltà. Però allo stesso tempo ne conosciamo la soluzione: essere l’Inter. Se saremo l’Inter avremo buone possibilità di passare il turno”.

Con la Lazio avete giocato la miglior partita della stagione: cosa serve per tornare ad essere quella squadra lì?

“Siamo riusciti a gestire la partita ed avere più possesso palla nonostante la Lazio sia una squadra tecnica dalla metà campo in su. Siamo riusciti a difenderci in maniera compatta quando loro sono ripartiti con le loro caratteristiche, cioè tecnica e velocità. Abbiamo creato situazioni e fatto gol. Ci vuole un po’ tutto: bisogna riempire la partita di tutte le caratteristiche che abbiamo detto adesso. Bisogna portarle a compimento però. Se riusciremo a rimettere tutti questi contenuti, vincere è possibile”.

E’ stato convocato Cedric: lo si può vedere in campo dal primo minuto?

“Domani la vedo difficile, è una partita delicata e ci vogliono conoscenze. Lui ha fatto vedere però di saper svolgere il ruolo di difensore sia a quattro che a tre e mezzo, nel senso che può fare il tutta fascia, l’ha già fatto. Ha una frequenza di passo tale per cui non va in difficoltà nell’uno contro uno ed è bravo con entrambi i piedi. Può farci comodo per gare del genere, quando alcuni devono tirare il fiato”.

Ha visto che alcuni giocatori hanno chiesto di lasciare l’Inter? Secondo lei, perché?

“Parlo con i giocatori tutti i giorni e so quello che ne sa di più. Queste sono cose che fanno parte della nostra famiglia, del nostro gruppo. Per quanto riguarda, come lei sa bene, io non le vado a raccontare fuori. Vecino non ha chiesto la cessione, Perisic è uscito fuori, ha avuto la personalità di dire una cosa che gli sembrava giusta in quel momento, probabilmente tratto un po’ in inganno. Gli è stata messa a disposizione una cosa importante che l’ha fatto cadere in tentazione. Già oggi si è comportato diversamente rispetto a ieri”.

Domani Perisic potrebbe trovare spazio?

“E’ stato convocato, potremmo vederlo durante lo svolgimento della partita o alla consegna delle formazioni ufficiali. Domani la consegno con più ritardo possibile perché oggi tutti si sono allenati bene. Mi hanno messo in difficoltà”.

Come sta Keita? E’ recuperabile per il Bologna? Perché i giocatori come Miranda e Candreva vogliono scappare?

“E’ difficile, però sta migliorando. Quello che lei dice non è esatto: Miranda si è detto che aveva la possibilità di andare da altre parti perché aveva delle richieste. Ma non ho mai detto che mi ha chiesto di andare via. Riguardo Candreva casco dalle nuvole, forse lei esce insieme a lui e ha un rapporto più diretto. Io non gli ho mai sentito dire questo, a noi non l’ha mai detto. E’ chiaro che sono calciatori che sono stati fondamentali la scorsa stagione e quest’anno hanno giocato di meno, però delle situazioni importantissime gli sono state messe a disposizione. Chi vi dice che arriveranno 50 giocatori e ne andranno via 13? Come fate a dirlo? Noi non abbiamo sentito dire niente ad altri calciatori. Poi è chiaro che in un periodo di mercato ci sono discorsi da fare. Sembra quasi che il calciomercato abbia la precedenza sulla partita. Dalla scorsa conferenza si sa che nessuno sarebbe arrivato e partito, ma volevate sollevare un polverone. Da parte mia è così. Il presidente mi ha detto a cena che non ci sarebbero stati acquisti e cessioni, si è mangiato bene e non si è parlato d’altro”.

Ritiene eccessive le due giornate a Politano? San Siro quasi riaperto sarà un fattore in più visto il tifo?

“Mi dispiace molto per Matteo. E’ un bravo ragazzo, negli spogliatoi era dispiaciuto al massimo per l’espulsione. Purtroppo gli è partita la parolina, le regole sono queste, ma il fallo l’aveva ricevuto. Abbiamo detto di mantenere un profilo di correttezza: accettiamo le due giornate, non verrà fatto ricorso e ci dispiace, perché abbiamo difficoltà in quei ruoli. Il discorso relativo al pubblico è lo stesso: ci dà la spinta quando il risultato sembra ormai deciso, attraverso i loro richiami ci sentiamo spinti a fare quel metro in più che può essere quello che può fare la differenza”.

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