Difesa da urlo, ma davanti manca qualcosa: tempo di attacco a 2?

La sfida contro il Sassuolo ha dato prova della solidità nerazzurra, soprattutto in difesa. Davanti, però, la sensazione è che manchi qualcosa. L’attacco è sterile, e i numeri confermano questa impressione.

DUE FACCE DELLA MEDAGLIA INTER: DIFESA OK, ATTACCO NI

La partita con il Sassuolo ha dimostrato che l’Inter, dietro, ha sistemato le cose. Dopo i tre gol presi con Juventus e Roma, Spalletti ha letteralmente blindato la porta. Contro Udinese, Chievo, Napoli, Empoli e Sassuolo è arrivata soltanto una rete subita, al 91′, contro i veronesi (gol di Pellissier). Da allora, grazie anche ai miracoli di Handanovic (con Napoli e soprattutto stasera), Asamoah (rete salvata sulla linea con i partenopei) e la coppia Skriniar-De Vrij, capace anche stasera, a parte qualche sbavatura (troppo libero Boateng sul colpo di testa), di tenere botta contro tutti gli attaccanti, da Milik a Boateng, passando per Caputo. Tanta solidità, una piccola dose di fortuna per numeri da urlo. L’ultima a segnare a San Siro è stata la Fiorentina: era il 25 settembre.

Davanti, però, le cose non sembrano andare nel modo giusto. Nelle cinque partite sopra citate, non è mai arrivato più di un gol. L’Inter non segna almeno due reti dal 2 dicembre, giorno del 2-2 contro la Roma. Attacco a secco con Juventus e Sassuolo (0 reti in 180 minuti ai neroverdi), una sola marcatura contro Chievo, Udinese, Empoli e Napoli. La varietà di marcature è evidente: Icardi (Udinese), Perisic (Chievo), Keita (Empoli), Lautaro (Napoli). Il capitano è troppo solo in area, e quando non riceve palloni è dura. E’ forse ora di passare all’attacco a due? Gli ingressi reiterati del Toro nel finale gridano maggior minutaggio: anche stasera, l’ex Racing sembra essere stato inserito troppo tardi. Per digerire il mal di Under 2,5 (nelle ultime 8 partite solo con il Benevento è arrivata la goleada), la coppia argentina potrebbe essere la strada giusta.

fonte foto: screenshot DAZN

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