Inter, i problemi restano, ma adesso hai un’arma in più…

Inter, era ora! Finalmente i nerazzurri, al terzo tentativo, hanno portato a casa i 3 punti. Non una prestazione esaltante quella dei ragazzi di Spalletti, ma cinica e spietata al punto giusto. C’è ancora molto da fare, ma si può guardare al futuro con ottimismo o no?

MANCA UN PIZZICO DI FANTASIA IN MEDIANA, MA..

Più o meno. Questa squadra ha ancora diverse incognite e molto lavoro davanti prima di potersi dire al pieno delle forze. Diversi ragazzi non sono in condizioni ottimali e, causa leggeri infortuni, non si è mai vista la vera Inter, quella nei piani del mister. Inoltre i molti nuovi acquisti di primo piano, da un lato aiutano molto a innalzare il tasso tecnico e di pericolosità, ma dall’altro vanno inseriti in un meccanismo che aveva un proprio equilibrio. Non un lavoro semplice, nemmeno per un tecnico esperto come Spalletti.

La mancanza poi di un playmaker tecnico, come sarebbero potuti essere Rafinha o Modric, si sente enormemente in una mediana che è abilissima a fermare le trame avversarie ma pecca enormemente nel costruire la manovra. Brozovic nella veste di mediano è ligio al dovere e non si sgancia più come un tempo. Tuttavia, pur rivelandosi preziosissimo per mantenere gli equilibri e ricucire gli strappi, non sembra più in grado di fornire il proprio estro anche alla manovra offensiva. Tutti i palloni passano dai suoi piedi, ma sono tocchi semplici e accademici, privi dell’antica classe che, solo a volte, lo illuminava. Vecino e Gagliardini sono uomini dai sette polmoni, ma ovviamente non si può chiedere loro un’apertura illuminante.

… ORA CI SONO IN SINGOLI CHE SPACCANO LA PARTITA

L’azione è così sempre lenta e prevedibile, senza spunti significativi del centrocampo per innescare l’attacco o gli esterni. Tuttavia questa Inter ha comunque numerosissime frecce al proprio arco. La campagna acquisti ha fornito a Spalletti una rosa completa e attrezzata, a prescindere dai problemi di qualità in impostazione. La capacità di puntare e saltare l’uomo, creando superiorità numerica, è enormemente aumentata rispetto alla scorsa stagione. Il solo Perisic, quando era in giornata si, era in grado di fare ciò. Ora invece con Keita, Politano e Nainggolan, potrebbe diventare la peculiarità principale della manovra.

Sei mesi fa tutto passava dai piedi di Rafinha e Cancelo, sperando poi che il capitano la buttasse dentro. C’era forse un pizzico di tecnica in più, ma prendere contromisure era facile, con un’impostazione di gioco con così pochi sbocchi e poca mutevolezza.

Oggi invece, finalmente, pur mancando ancora un regista di peso e che detti i tempi della manovra, l’Inter ha sopperito a una delle sue principali lacune: il cambio di ritmo e passo. Ora il colpo del singolo è sempre in canna, l’imprevedibilità è diventata finalmente un’arma, non una catena. Il colpo del campione, del giocatore di classe è sempre nell’aria. Proprio ciò che serve per cercare di tornare grandi, “tornare a rivedere le stelle”. La nuova Inter ha il potenziale di fare grandi cose, i pezzi del puzzle si devono solo incastrare piano piano al posto giusto. Però ragazzi non dimenticate che da grandi poteri, derivano grandi responsabilità. Perciò sotto con il lavoro e l’impegno: qui ci sono milioni di tifosi che non vogliono, non possono e non devono essere delusi.

 

Fonte immagine in evidenza: Screen Partita

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