Inter, Perisic è una garanzia: gol, corsa e duttilità

Un’ estate da incorniciare per Ivan Perisic. Secondo posto ad un mondiale dove la nazionale croata non era favorita, un gol in finale e, un paio di mesi prima, l’obiettivo Champions League raggiunto con la maglia nerazzurra. Il numero 44 è, per lo scacchiere di Spalletti, un uomo “4 stagioni”. Può giocare ovunque e può segnare in tutti i modi; al volo, di testa, di destro e di sinistro.

PERISIC, DOVE LO SI METTE LUI STA

Con Handanovic e Skriniar è stato l’uomo più utilizzato dall’allenatore di Certaldo nella passata stagione. Undici reti in Serie A, tanti assist ed il feeling con Icardi che non si è perso durante la lunghissima estate dell’esterno croato. Provare a chiedere alla difesa torinista per credere. Ed è proprio dal feeling con Icardi che l’Inter deve ripartire. Sono bastate due discese contro il Sassuolo ed un gol contro il Torino per capire che una delle poche note liete del terribile agosto interista sia il ritorno in campo del croato. Che sia 4-2-3-1 0 3-4-2-1 dove lo metti lui sta. La sua zona di campo esterna gli permette di utilizzare al maglio sia le doti tecniche che atletiche. Il Mondiale in Russia lo ha ulteriormente responsabilizzato, la lunga flessione invernale sembra solo un lontano ricordo. L’ideale punto di partenza è proprio lui, anche dalle sua giocate l’Inter dovrà riprendersi il posto che merita.

IL PREMIO DALLE GRANDI ORECCHIE

La passata stagione lo ha visto al centro di molte voci di mercato: lo United di Mourinho ha offerto cifre importanti per aggiudicarselo. La dirigenza nerazzurra ha saputo resistere ed Ivan ha regalato ai tifosi il tanto agognato ritorno nell’Europa che conta. Champions League che manca da tanto tempo anche per il croato: era il 2012 ed il giovane Perisic era una brillante punta esterna che giocava per il Dortmund di Klopp. Poi il passaggio in prestito al Wolsburg gli fece perdere la finalissima tutta tedesca con il Bayern Monaco. Ora giocherà questa manifestazione da protagonista: l’arrivo di Vrsaljko e di Nainggolan aiuterà in esperienza la squadra di Corso Vittorio Emanuele, ma buona parte della qualificazione passerà anche per i piedi dello zar di Spalato. E chissà, magari Mourinho lo riuscirà ad incontrare, ma sempre con indosso la casacca nerazzurra.

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