EDITORIALE – Punti di vista

Bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto? Difficile dirlo alla luce del derby di ieri. Pensi al quarto posto e al +8 dai cugini e allora ti dici che forse mezzo pieno lo è, poi però ti viene in mente l’errore di Icardi in pieno recupero e pensi l’esatto contrario. Dove sta la verità? Probabilmente nel mezzo. Perché l’amaro in bocca inevitabile per quello che sarebbe stato un successo vitale per questa stagione può essere comunque compensato da quanto di buono è stato messi anche ieri dall’undici di Spalletti.

NUOVE CERTEZZE

C’è poco da fare, Spalletti ha il suo undici tipo. Sicuramente non è stato facile trovarlo, sicuramente non ci sono garanzie che possa durare in eterno, ma per ora la macchina gira e pure bene. Gli ingranaggi sono ben allineati e producono anche di più della prima, ottima parte di stagione in cui ai tanti punti conquistati talvolta corrispondeva un gioco balbettante e troppo dipendente dalle giocate di Perisic o ai soliti guizzi del capitano in area di rigore. Naturalmente fra gioco e punti è sempre meglio puntare al secondo elemento ma prima o poi se non hai gioco paghi le tue falle, quindi tanto di guadagnato questo nuovo status dell’assetto spallettiano. Cancelo è un terzino con la T maiuscola e non può non essere riscattato a fine stagione: ora possiamo dirlo senza destare scandalo, una tecnica come quella del portoghese non si vedeva sulla fascia destra dai tempi di Maicon. Poi certo, parliamo di giocatori diversi ma la qualità è ciò che serve al calcio.

BROZO RINATO E RAFINHA ON FIRE

Non facciamo proclami del tipo Epic Brozo e pseudonimi vari, ma prendiamo atto anche di questo: Marcelo Brozovic sembra (ripetiamo, sembra) finalmente un giocatore da grande squadra. Ampi meriti vanno attribuiti a Spalletti che si sta mostrando capace di ridare stimoli e idee anche un ragazzo fin qui più ricordato per le sue sbracciate in mezzo al campo che per la sua personalità. Eppure le qualità si son sempre viste, senza però esprimersi come invece è accaduto nell’ultimo mese. Senza illudersi troppo, la speranza è che l’ex Dinamo possa continuare con questo spirito: il vero ago della bilancia di questa svolta è proprio lui. E non ci scordiamo nemmeno di Rafael Alcantara, vero trequartista (e non è nemmeno il suo unico ruolo) in grado di creare gioco dietro la punta e soprattutto capace di svariare su tutto il settore mediano del campo. Tecnica blaugrana e garra da pitbull: cosa chiedere di più?

Vedere questo derby come bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno dipende da voi e dal vostro punto di vista. Ognuno avrà il proprio, come è normale che sia. Resta però un fatto inequivocabile: l’Inter c’è, ora più che mai, e deve continuare ad esserci perché questa tifoseria non merita un altro anno lontano dalla Coppa dalle Grandi Orecchie.

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