L’ALBA DEL GIORNO DOPO – Qualcuno suoni la carica: stiamo affondando

Inter fuori dalla corsa all’unico trofeo maggiormente raggiungibile della stagione. I nerazzurri escono nel derby che risveglia il Milan, capace di impensierire spesso Handanovic e di passare ai supplementari con il gol di Cutrone. Il tecnico nerazzurro saluta così la Coppa Italia e rimedia la terza sconfitta consecutiva – se non ci limitiamo ai novanta minuti di ieri -, con la vittoria che manca da cinque incontri. 

TUTTO IN FUMO

Tutto il bello visto in campo fino alla sfida contro il Chievo del 3 dicembre viene smentito partita dopo partita. Ali in sofferenza, centrocampo senza fosforo, Icardi senza fame. E se a ciò aggiungiamo anche qualche libertà di troppo della difesa nerazzurra, il gioco è fatto. Spalletti ha poche armi da sfruttare, e nei momenti di crisi non può contare su uomini ed idee nuovi. Da nave senza nocchier in gran tempesta siamo diventati un viaggio dove barca e condottiero hanno perso la rotta: serve ritrovare la bussola.

FUORI DALLA COPPA

L’Inter e Luciano Spalletti dicono addio alla Coppa Italia, alla seconda partita disputata nella competizione. La prima, contro il Pordenone, invece di essere riconosciuta come campanello d’allarme è stata confusa come prova d’orgoglio dei friulani e come errore di approccio per i nerazzurri. Ma da quel match è iniziata l’escalation negativa dell’Inter che ha aperto la strada alle tre sconfitte consecutive maturate fino ad oggi. Va così in fumo la possibilità più concreta di alzare un trofeo, che manca dal 2010/2011. Ora testa alla Lazio, per mantenere il quarto posto in classifica: se dovesse sfumare, la stagione sarebbe compromessa in maniera irreparabile. Perché sarà difficile tener testa ai biancocelesti, se l’Inter è questa.

 

 

Impostazioni privacy