Milan nel caos: la Uefa boccia il voluntary agreement

Il club rossonero non ha convinto Nyon e non avrà la moratoria sulle sanzioni europee: secco “no” al progetto di Li Yonghong

IL FAIR PLAY BOCCIA LA RICHIESTA DEL MILAN

La commissione del fair play Uefa boccia il voluntary agreement richiesto dal Milan. Questa bocciatura ha due effetti. Il primo sul piano dell’immagine europeo è uno schiaffo pesante, perché evidentemente l’Uefa non ha dato credito al piano di sviluppo e risanamento della società cinese. Il secondo effetto è sul piano pratico il no al voluntary presuppone che il Milan sarà sottoposto a delle sanzioni, in vista di un’eventuale partecipazione alle coppe europee.

In realtà la Uefa paradossalmente farebbe “comodo” il Milan, per la sua storia, la sua fama e per tutto quello che ha vinto in europa. Ma un conto sono le opportunità politiche, un altro le regole. Il voluntary agreement, proprio perché concede un congelamento delle sanzioni, deve rispondere a parametri molto rigidi: non basta fare previsioni sulle voci di bilancio, bisogna dare delle fattibilità.

Uno dei vari motivi è stato il contesto di incertezza che avvolge l’intera operazione rossonera firmata da Li Yonghong, uomo d’affari su cui in Cina si sa poco o nulla e che recentemente è finito nel mirino del New York Times. In particolare per la misteriosa miniera di fosforo. L’appesantimento del bilancio 2017-18 (e di quelli successivi) per via della super campagna acquisti dell’estate ha aggiunto un ulteriore elemento alle valutazioni di Nyon.

Ora cosa succederà? La Uefa sanzionerà il Milan ma di quanto o come non ancora è possibile sapere con certezza.

fonte foto copertina: screen youtube

 

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