EDITORIALE – Il calciomercato nel mondo dei social

Gli anni passano. Le generazioni cambiano. Il calciomercato nel mondo social è una rovina. Quante persone sognano un top player che magari non arriverà mai?

IL SOCIAL-MERCATO

Ad oggi, basta girare su Facebook o Instagram per avere false speranze. Ormai si leggono solo commenti offensivi verso altre squadre. Si parla di chi ha più soldi (?). Si parla di chi ha fatto il mercato migliore a giugno (?). Mentre il mercato inizia il 1 luglio e finisce il 31 agosto. Si parla di chi può arrivare in champions senza nemmeno aver fatto un amichevole. Si parla e scrive, troppo. I social sono la rovina del calcio. Vorrei focalizzare un punto: Donnarumma. Ok, ragazzo abbastanza irrispettoso. Ma siamo sicuri che sia stato l’unico? Magari perché appunto ormai i social entrano nella vita privata sappiamo che lui voleva andare via? Il calcio è cambiato ma forse siamo cambiati anche noi. Almeno 10 anni fa non era così. Si comprava la Gazzetta dello Sport e si leggevano i titoli e si ‘sognava’ un estate sotto l’ombrellone e una partita a carte con gli amici. Oggi il calcio è un reality. Al 7 luglio, esistono persone che sono scontente del mercato della propria squadra. Dopo appena 6 giorni. Oggi tifare una squadra di calcio è un rischio, non è più un divertimento. Perché chi ama il calcio davvero ‘soffre’ questi cambiamenti.

IL FENOMENO AL REAL MADRID

E’ andato via. Quasi scappando da Milano. Correva verso Madrid. Dolore immenso per il popolo nerazzurro. Ma voi ci pensate se succedesse oggi? I giornali, i social, i milioni di commenti. Sarebbe stato davvero un lutto nazionale, per lo meno per gli interisti. Sarebbe stato odiato e disprezzato un talento così raro e puro che forse il popolo interista non ha mai avuto. I vari fotomontaggi avrebbero ‘sporcato’ la sua immagine in Italia. Il suo talento passava in secondo piano. Meno male che non è successo. Tutti sapevano che Ronaldo era andato al Real Madrid. Ma nessuno sapeva o quasi nessuno, quanto prendere di ingaggio, firma, diritti immagine ecc. Ma tutti sapevano che andava nella squadra più forte del mondo in quel momento.

BERSAGLI SOCIAL

Quanti giocatori non compiuti e tecnicamente scarsi sono passati in serie A? Troppi. Ma sempre rispettati. Perché non si aveva un collegamento diretto. Si poteva pensare che un giocatore era scarso, ma immaginarlo di offenderlo no. Ed ecco un’altra sfaccettatura negativa dei social. Prendiamo spunto da fatti che tutti noi conosciamo: Andrea Ranocchia. Ragazzo umile, professionista serio. Forse arrivato all’Inter in un periodo calcistico non adatto. E’ capitato a tanti professionisti. Ma siccome, esistono i social possiamo offenderlo h24. Ma non è una cosa ridicola questa? Basta pensare che dietro ad uno schermo ci sta un ragazzo che nonostante tutto suda e corra per la maglia. Certo è ricco, ma non è l’unico. Il calcio funziona così da secoli e non deve essere giustificazione a ‘maltrattare’ persone.

I social sono l’innovazione del millennio ma, devo essere usati con la testa. 

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