Lanci+lunghi+contro+dialoghi+e+geometrie%3A+Inter-Napoli+in+un+solo+concetto
spaziointerit
/2017/04/30/inter-napoli-differenza-qualita/amp/
Copertina

Lanci lunghi contro dialoghi e geometrie: Inter-Napoli in un solo concetto

Inter Napoli, finita 0-1 in favore dei partenopei, ha evidenziato tutte le differenze tra le due squadre. La superiorità degli azzurri si è vista nella capacità di produrre palle gol. Ma, soprattutto, a sorprendere è stata l’enorme differenza sul piano del gioco.

INTER NAPOLI, DIFFERENZA DI QUALITA’ ABISSALE

Dal minuto 80 fino alla fine del match si è assistito, in sintesi, alla differenza tra Inter e Napoli. Nonostante una partita in bilico e ferma sullo 0-1, i nerazzurri erano in continua balia dei partenopei. La semplicità, la precisione e la naturalezza con cui gli uomini di Sarri muovevano il pallone ha lasciato allibita San Siro intera. Per tutta la partita, infatti, si è assistito alla sfida tra due diversi stili di gioco. Lanci lunghi alla ricerca di Icardi in casa nerazzurra, verticalizzazioni, dialoghi e scambi veloci nel secondo caso. Con una differenza che, al netto delle occasioni, è abissale. Con Mertens e Insigne a muoversi tra le statue della difesa nerazzurra, per Zielinski e Diawara è stato facile trovare sempre il corridoio giusto, con Insigne e Mertens più volte soli davanti ad Handanovic. Proprio lo sloveno ha evitato che la partita finisse al 70′.

Dall’altra parte, invece, si è assistito ad uno scempio. Per tutta la partita, i nerazzurri non hanno fatto altro che cercare di scavalcare la linea difensiva con i palloni alti. Il problema è che dall’altra parte non c’era Medel che, per quanto grintoso, pecca in centimetri. Koulibaly ed Albiol, bravi tanto negli interventi aerei quanto negli anticipi, sono riusciti a far toccare due palloni in 90 minuti ad Icardi. Eder e Perisic, con la parziale eccezione di Candreva, non sono mai riusciti ad infilare la difesa azzurra. Il centrocampo di Sarri, con Diawara, Zielinksi ed Hamsik, alterna qualità a quantità. I tre sono ovunque, ed in grado di creare qualsiasi cosa. La corsa e la precisione sono il marchio di fabbrica di una squadra rodata, collaudata e perfezionata. Proprio come quella nerazzurra.

DOVE NON ARRIVANO LE GAMBE, ARRIVA LA TESTA. IN TEORIA…

Ma se il calcio fosse tutto fisico e piedi, basterebbe andare in palestra per diventare Campioni d’Italia. E invece, ci sono squadre, le cosiddette piccole, con i cosiddetti gregari o operai, che sopperiscono alle differenze tecniche e di preparazione con il lavoro sulla testa, sull’impegno, sulla concentrazione. E qui, incredibilmente, si va a finire in un discorso più ampio, e perfino peggiore, di quanto detto finora. L’Inter, semplicemente, non c’è. Non c’è la voglia di rincorrere l’avversario. Non c’è la voglia di andare a prendersi il pallone, o di rincorrerlo. O sulle gambe, o niente. In questo, sono dei grandi rappresentanti i due croati: Brozovic e Perisic.

I nerazzurri, insomma, non sono riusciti ad opporsi al Napoli in nessun modo. Né nelle gambe, né nelle idee. E se neanche la testa aiuta, allora ha davvero poco senso scendere in campo. Come, del resto, saranno caratterizzate queste ultime partite, con la matematica che ormai è più nemica dell’Inter. Perché avere ancora l’Europa League a portata di mano illude i tifosi, e chi davvero crede nella propria squadra, che nelle ultime partite si potrà assistere ad un’inversione di tendenza. Probabilmente, sarà una speranza vana.

This post was last modified on 30 Aprile 2017 - 23:14

Share
Published by
Piergiuseppe Pinto