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DIAMO I NUMERI – Derby d’Italia, la vittoria casalinga in A manca da 6 anni: ecco numeri e curiosità della sfida

Domani alle 18, per la centoquattordicesima volta, l’Inter accoglierà in casa la Juventus, la rivale più odiata, più temuta, più grande; una grandezza riferita sia alla rivalità stessa, amplificatasi molto dopo la bufera di Calciopoli, che alla forza di questa squadra, attualmente al culmine di uno dei periodi migliori della sua storia ultracentenaria. In questa lunga storia però, il bilancio dei bianconeri in quel di Milano è decisamente negativo, con 30 vittorie, 35 pareggi e ben 49 sconfitte. Un bilancio piuttosto positivo per l’Inter, che si allarga ulteriormente se si restringe questa analisi statistica alla sola Serie A. In campionato infatti, le vittorie sono ben venti in più rispetto alle sconfitte (43 a 23), con 31 pareggi a chiudere il quadro.

Con una vittoria domani il divario potrebbe essere lo stesso anche per quanto concerne le sfide generali, anche se la missione non è affatto così sbrigativa. Oltre al brutto inizio di stagione della truppa di de Boer, testimoniato dai soli 4 punti delle prime 3 giornate e, soprattutto, dall’incredibile scoppola casalinga patita dagli israeliani dell’Hapoel Beer Sheva, c’è da invertire la tendenza di una cabala perfida, che vede i nerazzurri non vincere da ben 6 anni in campionato contro i bianconeri, da quel sofferto e magico venerdì sera del 16 aprile 2010, quando una magia di Maicon e il sigillo finale di Eto’o fecero proseguire la rincorsa scudetto alla Roma. Quattro giorni prima di guadagnarsi la qualificazione nella finale di Champions con una storica resistenza in Catalogna. Altri giocatori, altro allenatore, altri tempi insomma. La realtà, ora, è quella di una squadra che dopo quella partita ha collezionato 3 pareggi (di cui 2 a reti inviolate), e 3 sconfitte. Lo scorso anno ci fu un tiepido 0 a 0, quando un’Inter lanciata non riuscì ad affermarsi su un Juventus smarrita e in crisi. Molti giocatori avversari, Buffon in primis, sottolinearono l’importanza di non uscire sconfitti da quel match, non tanto per la classifica quanto per la testa e il morale. Lo scorso anno c’è stata la netta vittoria nella semifinale di ritorno di Coppa Italia, resa però amara dall’immeritata e beffarda sconfitta ai calci di rigore.

Fu comunque un segnale di forza, di vita, quello che servirebbe assolutamente dopo lo scempio offerto ai tifosi del Meazza la scorsa serata. Saranno in grado di poterlo tirare ancora fuori dal cilindro? Chissà. Lo spunto si può prendere dai meravigliosi anni ’10 e ’20, quando la Vecchia Signora riuscì a uscire vittoriosa dal capoluogo lombardo solo il giorno dell’undicesimo scontro tra le due compagini, dopo che nei primi 10 erano arrivate solo grandi delusioni, come un doppio set tennistico col punteggio di 6 a 1. La pretesa non è certo quella di trasformarsi in novelli Federer sull’erba di Wimbledon, anche se si spera di incrementare quel bottino di 184 realizzate, possibilmente facendo restare quelle subite a quota 132. Difficile in questi tempi dove dietro si balla, e davanti si punge poco, con il solo Icardi a fare la differenza. Maurito, proprio lui, già sei goal alla Juventus e autore delle ultime tre reti segnate a Buffon, di cui due proprio a San Siro. Dopo il digiuno dello scorso anno, riuscirà a incrementare questo filotto?

Vedremo come queste statistiche muteranno al triplice fischio di Tagliavento. La storia del Derby d’Italia proseguirà il suo ciclo recente, o ci sarà un nuovo capitolo da inaugurare? Forse, innanzitutto, sarebbe più opportuno non usare più questa definizione, idonea quando entrambe le squadre non avevano mai assaggiato il fango della B. Una delle due, invece, una stagione tra la cadetteria l’ha trascorsa. Sono statistiche anche queste.

This post was last modified on 17 Settembre 2016 - 17:12

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Published by
Bernardo Cianfrocca