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La paradossale situazione di Mauro Icardi

Mauro Icardi è un giocatore destinato a stare costantemente al centro della scena. Lo abbiamo capito già lo scorso anno, quando il triangolo amoroso con Maxi Lopez e Wanda Nara fece più parlare dei suoi problemi fisici di inizio stagione e del buon rendimento offerto nel finale di campionato. Anche quest’anno, nonostante la centralità nell’attacco e nel progetto nerazzurro e una media realizzativa da far invidia, Icardi è sempre nell’occhio del ciclone, in maniera forse esagerata. Ha finora segnato 16 goal, distribuiti in tutte e tre le competizioni. Ciò non basta per convincere allenatore, tifosi e addetti ai lavori. E’ un centravanti che non partecipa all’azione, si fa vedere poco, non difende bene palla ed è forse distratto dal mondo “virtuale” dei social network. Verità o esagerazioni? Lo stesso Mancini, facendo riferimento a Balotelli e Adriano in un’intervista a tal proposito, non ha lasciato intendere nulla di troppo positivo.

Eppure i riscontri del campo sono altri. L’ex sampdoriano, in una maniera o nell’altra, riesce quasi sempre a pungere e a castigare il portiere avversario, così come accaduto nella sfida di oggi. Seppur entrando dalla panchina, ha portato il suo contributo con un goal che avrebbe potuto dare il via alla rimonta. Ciò non è bastato ai tifosi presenti a Sassuolo, talmente arrabbiati da rilanciargli addosso la maglietta donata. Sorvolando sull’opportunità del gesto, perché prendersela proprio con il centravanti, uno dei pochi a distinguersi nel bene? Anche nella vicenda Osvaldo non sono stati pochi i tifosi schieratesi con l’oriundo e contro l’atteggiamento egoistico di “Maurito”. Eppure, anche in quella serata era stato capace di una straordinaria giocata: eludere Bonucci e Buffon allo Juventus Stadium non è cosa da poco, soprattutto se non è la prima volta che lo fai. Se il giocatore ha delle mancanze, è giusto dirlo, ma è importante non sfociare nell’accanimento. Anche perché i colpi del grande goleador ci sono. Nessuno ha mai chiesto ad Inzaghi e Trezeguet di partecipare alla manovra, ma solo di buttarla dentro. Inoltre l’Inter  ha ora bisogno di certezze e i suoi goal lo sono, a differenza del rendimento delle sue alternative Palacio e Podolski.

Troppi tweet non vogliono significare poco impegno e l’impressione attuale è che, con tutti i suoi limiti, l’Inter deve ripartire facendo affidamento sul suo bomber Mauro Icardi.

This post was last modified on 1 Febbraio 2015 - 17:36

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Published by
Bernardo Cianfrocca