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Mancini-Mazzarri, oltre i numeri c’è di più

La stagione 2014/2015 non è iniziata nel migliore dei modi per i nerazzurri. La squadra allenata da Walter Mazzarri ha ottenuto ad inizio campionato soltanto sedici punti sui 33 disponibili: una media quasi da squadra salvezza. Proprio per questo motivo Erick Thohir ha deciso di sostituire il tecnico toscano in favore del ritorno di un ex più che amato dal pubblico: Roberto Mancini. Nonostante l’affetto incondizionato dei tifosi nei confronti del tecnico jesino, il trend però non è cambiato: 7 partite, 3 pareggi , 2 vittorie e 2 sconfitte, con una media punti ancora più bassa rispetto a quella di Mazzarri. Con un aspetto comune per entrambi: la difesa è un colabrodo (1.2 gol subiti a partita per Mazzarri, 1.5 per Mancini).

Ma i numeri non sono tutto. Infatti il neo tecnico interista, anche se i numeri vanno a suo sfavore rispetto al suo predecessore, ha incontrato in queste 7 partite quasi tutte le squadre più forti del campionato, ovvero Milan, Roma, Juventus e Lazio, con le quali ha ottenuto 3 punti sui 12 disponibili. Ciononostante, si è vista completamente un’altra mentalità da parte della squadra che, se con Mazzarri quasi mai era riuscita a rimontare (almeno pareggiando) da una situazione di svantaggio, con Mancini i nerazzurri hanno invertito la marcia.

Altro aspetto da considerare è l’appeal del nuovo allenatore: Mazzarri non era benvoluto dalla stragrande maggioranza della tifoseria, che pretendeva di più non tanto sotto l’aspetto dei risultato quanto da quello del carattere. Mancini, invece, ha un fascino che ha portato anche giocatori del calibro di Podolski (campione del mondo con la sua Germania) e Shaqiri (fuoriclasse del Bayern Monaco) a sposare la causa nerazzurra. Lo jesino ha un carisma che spinge non solo i suoi giocatori a dare di più, a cacciar fuori la grinta, ma spinge anche giocatori di livello internazionale a seguirlo in quest’avventura tutt’altro che facile: il terzo posto è lì, a -5 punti, ma la concorrenza è alta e le dirette avversarie sono di pari livello.

Mancini ha conquistato tutti: dal presidente Thohir ai tifosi, chissà se riuscirà a conquistare anche il terzo posto. Perché per adesso i numeri sono spietati, ma oltre i numeri, si è visto, c’è di più.

This post was last modified on 15 Gennaio 2015 - 18:08

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redazione