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Le pagelle di Inter-Lazio, l’ottima rimonta nerazzurra

Ecco le pagelle del posticipo fra Inter e Lazio, conclusosi per 2 a 2 con la bella rimonta nerazzurra.

Handanovic 5,5: un po’ di reattività in più sul secondo goal non avrebbe guastato.

D’ambrosio 6,5: ordinato. Prova a spingere, è grintoso e non soffre in fase difensiva.

Ranocchia 5,5: una media fra l’atteggiamento spaventato del primo tempo e quello da leader nella seconda frazione.

Juan Jesus 6,5: mette una pezza sulle disattenzioni dei compagni ed è decisivo anche nel finale.

Nagatomo 5,5: la volontà la mette sempre ma sono mesi che non si vede un suo cross decente.

Kuzmanovic 6,5:atteggiamento da leader e trascinatore. Non è un fenomeno, ma ci vogliono giocatori col suo temperamento e la sua saggezza.

Guarin 4,5: dispiace, ma il secondo tempo di oggi è stato davvero imbarazzante. Errori a non finire e confusione tremenda. Nel primo era anche andato vicino al goal

Kovacic 7,5: con un goal del genere il voto non può che essere alto. Aldilà del gesto tecnico, si mette la squadra sulle spalle e la trascina alla rimonta.

Dodò 4,5: il cambio di allenatore sembra averlo penalizzato molto. Sbaglia giocate semplicissime, ci mette tanta volontà ma è in uno stato confusionale profondo.

Palacio 6,5: si è rivisto il giocatore capace di proteggere la palla e creare presupposti interessanti, ma soprattutto, si è rivisto il goal.

Icardi 5,5: le palle buone gli capitano, ma non riesce a concretizzarle. Per fortuna che alla fine gli hanno fischiato fuorigioco.

Medel 6: macchinoso, ma è l’uomo che ci voleva dall’inizio. Dinamico e pronto sempre a rubar palla e far ripartire l’azione.

Bonazzoli 6,5: dal suo piede l’unico calcio piazzato decente che infatti porta al goal. Piedi e personalità. Un ottimo prospetto.

Roberto Mancini 5,5: una reazione del genere con Mazzarri non si sarebbe vista. Peccato che sbagli completamente la formazione iniziale. Il 4-3-3 lo proverà quando arriveranno le ali.

 

This post was last modified on 21 Dicembre 2014 - 23:48

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Published by
Bernardo Cianfrocca