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Ranocchia supera alla grande l’esame Higuain: un altro messaggio all’Inter e a Prandelli

L’avvicinamento alla super sfida con il Napoli non sarà stato di certo privo di preoccupazioni per Walter Mazzarri. Di fronte c’era la sua ex squadra – guidata per quattro splendide stagioni -, una formazione dal potenziale offensivo devastante con i vari Mertens, Callejon, Insigne e Higuain in grado di mettere in difficoltà qualsiasi retroguardia.

A turbare ulteriormente i pensieri dell’allenatore toscano hanno contribuito le tante assenze nel pacchetto arretrato dell’Inter: all’infortunato Juan Jesus, si sono aggiunti Samuel e Rolando, fermati dal giudice sportivo dopo l’ammonizione ricevuta domenica scorsa contro il Parma.

Ma, proprio nella gara sulla carta più complicata, la scena è stata dominata dal ritrovato Andrea Ranocchia. Posizionato al centro del terzetto arretrato, il difensore umbro ha sfoderato una super prestazione che gli ha permesso di annullare il temutissimo Pipita – resosi pericoloso in una sola circostanza – e guidare con autorità la retroguardia nerazzurra senza sbagliare mai un intervento.

Sempre perfetto in anticipo e autore anche di un paio di splendide uscite palla al piede, l’ex Bari e Genoa ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere il leader della difesa dell’Inter. Sia il debuttante Andreolli (prima volta da titolare in campionato, ndr) che il rientrante Campagnaro, infatti, hanno beneficiato della presenza del 26enne di Assisi che ha subito cancellato le sbavature messe in mostra contro la Sampdoria, tornando sugli ottimi livelli dell’ultimo periodo.

I rumors dello scorso mercato di gennaio, che lo hanno tenuto per oltre un mese con le valigie in mano, sono ormai solo un cattivo ricordo. Le prestazioni offerte in questo finale di campionato hanno dimostrato la grande voglia di Andrea nel continuare a dire la sua in un club importante come l’Inter.

Il contratto in scadenza nel giugno 2015 ha adesso dei validi motivi per essere ridiscusso: la dirigenza nerazzurra, dalla sua parte, non può rischiare di perdere un giocatore di questo livello, con il serio pericolo di vederlo consacrarsi altrove. Altre tre giornate e poi, a bocce ferme, toccherà sedersi al tavolo delle trattative per delineare il futuro.

Magari subito dopo il 18 maggio, giorno dell’ultimo turno di Serie A, oppure in piena estate, se Prandelli dovesse convincersi a portarlo in Brasile.

This post was last modified on 28 Aprile 2014 - 14:20

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redazione