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Tante parole, poche risposte. Dov’è il progetto?

Ridicolo tutto quello che sta succedendo in casa Inter, ridicolo e assurdo se si dovessero ascoltare tutte le voci che al momento sono giunte all’orecchio di noi tifosi. Ho tolto l’abito da giornalista, pardon avete ragione, ho tolto l’abito da giornalaio, e indossato un abbigliamento più da stadio, per cercare di ricostruire cosa è successo in qualche mese.

Thohir – Parla di una squadra da rifondare, parla di marketing, di far conoscere e crescere il marchio Inter. Vorrebbe che la sua squadra arrivasse prima possibile a pareggiare la forza economica, e non solo, di Manchester United e Bayern. Vorrebbe giocare la finale di Champions League nel 2016 a Milano, nel nostro amato Meazza, forse per l’ultima volta, perchè vorrebbe costruire un nuovo impianto di proprietà, la nuova “CASA INTER”, ma alla fine potrebbe andar bene anche San Siro. Al nostro tycoon piace Nainggolan, ma non decide lui (quindi quando si parlava che l’ultima parola spettava al Presidente, negli ultimi anni Moratti, erano solo immense ca****e). Dalla sua Indonesia fa i complimenti per la vittoria sul Trapani, si legge che acquisterà giocatori a gennaio, ma nell’intervista precedente viene scritto, a caratteri cubitali, che si aspetta di valutare gli infortunati prima di intervenire con decisione. Quindi?

Mazzarri – Arriva a Milano e tutti lo identificano tra i migliori in assoluto. Preparazione, grinta, elasticità sul campo, insomma, un vincente e, giustamente, ben pagato. Si parte con la difesa a 3, tutto il precampionato con questo modulo, che alterna ottime prestazioni a gare da caffè forte per rimanere svegli, ma per fortuna WM, Ausilio, Branca, Moratti e soci incontrano il Bologna per strappare ai rossoblu il giovane e talentuoso Capello. Il ragazzino fa ottime cose, si mette in mostra segna e sostituisce dignitosamente i grandi assenti, giocando meglio degli attaccanti strapagati in estate. Il mister è soddisfatto, lo convoca per le prime di campionato poi di colpo sparisce, e per magia ecco Puscas, che al momento di farsi conoscere (Tim Cup) viene escluso dalla lista dei convocati e viene messo il giovane Bonazzoli. Qualche giorno dopo sparisce in Primavera al fianco di Puscas, che si ritrova convocato col Parma. WM è un grande studioso di calcio, ama il calcio, ma adora un solo schema, il suo credo calcistico. Da umile servitore di trasmissioni televisive, gionali e siti web, mi permetto di dire che un bravo allenatore si adatta alle qualità dei suoi ragazzi, difficile far giocare un portiere punta e una punta a centrocampo, ma all’allenatore toscano poco importa perché come ha detto nell’ultima conferenza: “Da quando ci sono io il mercato non si è mai fatto!”. Quindi?

Giocatori – Gasati, rinati, cresciuti. Poi… Poi hanno pensato in poche settimane di essere diventati in nuovi CR2 o CR11 o CR7 e quindi caduti, a mio avviso, nella pochezza che li ha sempre contraddistinti. Parlo di… Non fatemi fare nomi, ma leziosità fa a botte con concretezza e a volta la semplicità permette di fare le cose migliori. I “TOP” – ammesso che ce ne siano – sbagliano, gli “old-school” giocano e “the guys” siedono in panca. Quindi?

Quindi cosa è cambiato? A cosa dobbiamo credere? Cosa dobbiamo aspettarci? Quindi? Dateci risposte in merito, non a parole, coi fatti sul campo…

 

Christian Recalcati

 

 

This post was last modified on 10 Dicembre 2013 - 14:43

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redazione