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La “lode” è arrivata al 25′ del primo tempo della trasferta di Udine: la sua zuccata di testa, oltre a spianare la strada alla vittoria nerazzurra al Friuli, ha certificato, qualora ce ne fosse bisogno, la sua importanza per la rosa interista. Quello contro i bianconeri di Guidolin è stato il trentunesimo gol di Rodrigo Palacio con la casacca della Beneamata; trenta e lode, anzi Trenza e lode.

Oltre i numeri, quello che sta lasciando tutti, tifosi e addetti ai lavori, a bocca aperta è lo spirito di sacrifico e il costante aiuto alla squadra che Rodrigo sta fornendo alla squadra; schierato come unica punta fin dalle prime uscite ufficiali, l’ex attaccante del Genoa ha saputo coniugare al meglio la fase di aiuto alla manovra con un’incredibile lucidità in area avversaria.

Anche nella gara di ieri, i suoi recuperi sono stati preziosi quasi quanto il gol del vantaggio, senza dimenticare l’assist per il definitivo 3-0 di Ricky Alvarez: una prestazione a 360 gradi, come del resto tutta la stagione dell’attaccante della Nazionale argentina.

Fino a oggi si è cercato di trovare “l’Hamsik interista”, colui che, con i suoi inserimenti, avrebbe potuto “spaccare” in due le partite, combinando quantità e qualità; al momento, però, la somiglianza che più balza all’occhio con il Napoli targato Mazzarri è quella tra Palacio e Edinson Cavani, il Matador azzurro che a suon di gol ha trascinato i partenopei a traguardi inaspettati, come la conquista della Coppa Italia e gli ottavi di Champions League.

Del resto, mister Mazzarri ha sempre avuto la capacità di far rendere al meglio molti dei suoi uomini e di permettere ai suoi centravanti di segnare gol a grappoli, come testimonia la stagione super di Rolando Bianchi a Reggio Calabria o quella di Cristiano Lucarelli a Livorno.

L’approccio determinato alle partite, la voglia di essere decisivo non solo in zona gol, ma anche in fase di ripiegamento e la capacità di mandare in gol i compagni (non è un caso che l’Inter sia la “cooperativa del gol” con 11 marcatori differenti, l’ultimo dei quali Ranocchia, ndr) ha reso il Trenza il vero e proprio faro del reparto avanzato interista, orfano degli infortunati Milito e Icardi e con un Belfodil ancora alla ricerca della continuità di rendimento.

Nell’Inter che, nonostante i tanti progressi, è ancora in fase di costruzione dopo i terremoti delle ultime due stagioni, la certezza si chiama Rodrigo Palacio, “matador” della truppa di Mazzarri, centravanti da trenta e lode; anzi, Trenza e lode.

This post was last modified on 5 Novembre 2013 - 18:29

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redazione