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Guarin: “Vestire la maglia della Colombia è un orgoglio. Con l’Inter sto giocando bene, ma in nazionale…”

E’ tra i giocatori che, in casa nerazzurra, possono spostare più facilmente gli equilibri di una partita grazie alla sua forza fisica, alla sua progressione e alla potenza del suo tiro. Fredy Guarin, centrocampista colombiano dell’Inter, cercherà quest’anno l’effettiva consacrazione nel campionato italiano, cercando di limitare la discontinuità del suo gioco e di ricorrere solo quando necessario alla soluzione individuale.

Dal ritiro della sua nazionale, il “Guaro” si racconta ai microfoni del quotidiano locale El Tiempo, in cui ammette come non riesca con i Cafeteros ad ottenere lo stesso spazio e la stessa visibilità di cui gode in nerazzurro.

Si sente bene in nazionale?

Sto bene e sono molto felice di esser qui, per me è un orgoglio. Siamo in un buon momento, ma conosciamo le difficoltà che possiamo trovare in questa partita (contro l’Ecuador, ndr) che dobbiamo affrontare con la stessa intensità e responsabilità che abbiamo dimostrato nei match precedenti“.

Anche tu hai avuto un infortunio simile (distorsione alla caviglia dopo Catania-Inter dell’anno scorso, ndr) a quello di Falcao?

Si, ho sofferto molto, ma ognuno ha i suoi tempi di recupero. Speriamo che il suo sia rapido. Se dà fastidio? Sì, molto. Speriamo che con l’aiuto di tutto lo staff medico recuperi presto“.

Quali sono i punti di forza dell’Ecuador?

L’Ecuador ha dimostrato di esser una squadra ostica. E’ una nazionale competitiva, e la sua forza credo che venga dal gruppo e dall’avere un grande allenatore come il professor Reynaldo (Rueda, ndr). Ha anche dei giocatori importanti, come Caicedo, dotato di una gran potenza fisica, ed un centrocampo importante”.

Per giocare in nazionale ti serve pazienza. Tu giochi nell’Inter e attraversi un grande momento di forma, ma non hai la stessa considerazione in nazionale.

Sì, è vero. Si tratta di decisioni che spettano al tecnico. Esser qui, per me, è già un orgoglio e dobbiamo onorare la maglia nel miglior modo possibile. Nel nostro gruppo ci aiutiamo l’un l’altro e dobbiamo esser pazienti, la nostra è una rivalità sana. Nel calcio bisogna cogliere il momento giusto per dimostrare il proprio valore. Nell’Inter sto giocando bene, però quello che è importante qui in nazionale è fare tutto ciò di cui questa squadra ha bisogno“.

Avete tutti lo stesso pensiero?

“Si, tutti. La nostra è una compagine sana con principi sani. Per quanto mi riguarda, devo aspettare il momento giusto“.

 

This post was last modified on 5 Settembre 2013 - 16:05

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redazione