La scalata di Salvatore Cerrone: 13 anni di Inter, dai Pulcini alla Primavera

Salvatore CerroneCome consuetudine al termine dell’ultimo impegno stagionale del settore giovanile, coinciso quest’anno con la conquista dello Scudetto da parte dei Giovanissimi Nazionali, il responsabile Roberto Samaden ha annunciato i nuovi quadri tecnici per la prossima annata. La novità più importante consiste nella promozione di Salvatore Cerrone dagli Allievi Nazionali alla Primavera in sostituzione di Daniele Bernazzani.

Cerrone, classe 1960, è nel settore giovanile nerazzurro dal 2000 e nella sua esperienza più che decennale ha vinto due Scudetti, entrambi nella categoria Giovanissimi Nazionali nel 2009, con i classe 1994, e nel 2012 con i classe 1997. Nell’ultima stagione, come già sottolineato, è stato alla guida degli Allievi Nazionali che, dopo un campionato regolare di grande livello concluso vincendo il Girone B con ben settanta punti all’attivo (frutto di ventidue vittorie, quattro pareggi e nessuna sconfitta, ndr), sono stati eliminati nella prima fase delle Final Eight pareggiando con il Genoa all’esordio, perdendo con il Milan nel secondo match e stravincendo (5-1, ndr) contro la Juventus a qualificazione però ormai compromessa.

Le squadre di Cerrone si caratterizzano per una spiccata solidità difensiva, vere e proprio macchine macina punti e vittorie soprattutto in tornei lunghi dove la continuità e l’organizzazione fa la differenza.

Non sarà comunque un compito facile per il mister che raccoglie la pesante eredità di Bernazzani che, pur reduce da una stagione complessivamente al di sotto delle aspettative, appena un anno fa si era laureato campione d’Italia. Di queste difficoltà ne è ben consapevole Cerrone, come confermano le prime dichiarazioni rilasciate dall’allenatore a Inter Channel: “So benissimo che sarà più dura non tanto come lavoro sul campo ma come gestione dei ragazzi. Sono pronto e so benissimo che devo fare un lavoro di preparazione dei giocatori per la Prima Squadra, a maggior ragione in questa categoria. Poi chiaramente sul campo vedremo di fare buone cose, di cercare di giocare a calcio e fare un buon calcio. E se vincessimo… non guasta mai!”.

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