ESCLUSIVO – Gigi Simoni: “Moratti ha fiducia in Strama, ma servono rinforzi. A Zanetti ho detto che…”

esclusiva Gigi Simoni InterIn un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di SpazioInter, Gigi Simoni ex allenatore nerazzurro, vincitore della Coppa Uefa 1997-1998, ha tracciato un bilancio della stagione interista. Ecco le sue parole…

Gli oltre 50 infortuni che ha subito la squadra hanno condizionato l’annata. Secondo lei, l’Inter dovrà ripartire ancora da zero o c’è qualcosa da salvare?

“Sicuramente i tantissimi infortuni hanno fatto sì che il campionato si trasformasse in una valle di lacrime. Il presidente ha grande fiducia in Stramaccioni, però servono nuovi innesti e soprattutto serve un po’ di fortuna, perchè quest’anno è mancata. Gli investimenti in vista dell’anno prossimo sono da rivedere. E’ giusto puntare sui giovani talenti ma bisogna affiancarli ai campioni. Comunque dopo anni di successi è normale un periodo dedicato alla ricostruzione, che sicuramente quest’anno è stata bloccata dalla sfortuna”.

Dopo 14 anni l’Inter non disputerà le coppe europee, potrebbe essere un vantaggio?

“Penso di sì. La squadra avrà la possibilità di concentrarsi solo sul campionato. Arrivare in Champions League sarebbe un ottimo risultato. Ovviamente spero che possa vincere lo scudetto, ma credo che sarà difficile”.

In Coppa Uefa le squadre italiane sono sempre riuscite a dire la loro, mentre dalla nascita dell’Europa League la situazione si è ribaltata e i club del nostro campionato non si sono più dimostrati all’altezza. Quali sono i motivi di questa inversione di rotta?

“Credo che il calcio italiano stia attraversando un brutto momento. La differenza tra la coppa Uefa di allora e l’Europa League di oggi sta nel fatto che una volta andavano in Uefa dalla terza classificata in giù. Oggi si qualificano la quarta, la quinta e la vincitrice della coppa Italia e le nostre squadre non sono all’altezza delle altre squadre europee”.

Finire il campionato in nona posizione significherebbe scendere in campo già a metà agosto per disputare un turno di coppa Italia. Questo potrebbe condizionare la preparazione atletica?

“No, non cambierà niente. Una squadra come l’Inter non può modificare la preparazione estiva per un turno di coppa Italia. La squadra dovrà concentrarsi sul campionato e soprattutto trovare la continuità che gli è mancata quest’anno. Quindici sconfitte sono troppe”. 

Moratti ha riconfermato Stramaccioni, ma per la panchina nerazzurra continua a circolare il nome di Mazzarri. Lei lo vedrebbe bene come allenatore dell’Inter?

“Mazzarri è bravo, durante tutta la sua carriera ha fatto bene, è una garanzia come allenatore. Stramaccioni ha dimostrato qualcosa. Certo, gli infortuni hanno condizionato la stagione, ma ha personalità, difende sempre la squadra e la sa guidare. Non è da tutti”.

Secondo lei manca una figura in società che possa mediare i rapporti tra squadra e dirigenza?

“Io ho allenato l’Inter e ho sempre detto che è stata la squadra più facile da guidare. C’eravamo io, Mazzola, Facchetti e il presidente Moratti. Figure che davano e danno tutt’ora  un’immagine alla squadra e alla società. Moratti è più di un presidente è un presidente-dirigente. E’ sempre vicino alla sua squadra, durante gli allenamenti e durante le partite. Il presidente è fondamentale per l’Inter”.

Lei ha un ottimo rapporto con capitan Zanetti, lo ha sentito dopo l’infortunio?

Certamente. Spesso ci scambiamo messaggi o ci sentiamo per telefono. Dopo l’infortunio gli ho detto: ti hanno dato nove mesi per il recupero ma conoscendoti dopo quattro sarai già in campo. Nel calcio ci sono due tipi di fenomeni: uno gioca come Ronaldo, l’altro come Zanetti”.

In chiusura, una battuta sulla Juventus campione d’Italia: quanti sono gli scudetti nella bacheca bianconera?

“Possono anche sostenere di aver vinto sul campo gli scudetti di Calciopoli, ma al massimo sono 30 perchè quello del ’98 è nostro”.

 

Lorenzo Candotti

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