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Due partite per il futuro: la ricostruzione interista parte da questi 180 minuti finali

Ennesima sconfitta stagionale, la quindicesima; ennesimo day after fatto di musi lunghi, di rimpianti per una stagione disastrosa, nella programmazione ancor più che nei risultati, di tante speranze pensando alla campagna acquisti estiva e alla stagione che verrà.

Per programmare in modo migliore e con più serenità il domani è necessario che il presente, ossia queste due partite che mancano al termine della stagione, sia affrontato con professionalità, a onor del vero mai assente e grande voglia di vincere; gli obiettivi reali, dalla zona Champions di gennaio all’Europa League di qualche settimana fa, sono svaniti, ma ci sono due motivi più che validi per onorare l’impegno, oltre ovviamente al rispetto verso i tifosi e soprattutto verso la maglia nerazzurra.

Il primo riguarda un dato statistico: con il K.O. in casa con i biancocelesti, l’Inter targata Stramaccioni ha eguagliato il record di sconfitte in una stagione, stabilito nel lontano 1946/’47, toccando quota 15 (il record assoluto è di 19 nel torneo 1947/’48, ma fu un campionato a 21 squadre). Visto che a nessuno piace entrare nel grande libro dei record dalla “porta sbagliata”, ai nerazzurri servirà un sussulto d’orgoglio in questi 180 minuti finali, per non essere ricordati come “l’Inter più battuta (e battibile) di sempre”.

Il secondo motivo, invece, è inerente alla programmazione: scivolare in nona posizione implicherebbe dover disputare due turni in più di Coppa Italia, con conseguente primo match di una competizione ufficiale fissato per la metà di agosto. C’è da constatare che l’impegno anticipato nella coppa nazionale sarebbe sicuramente meno gravoso del doppio preliminare europeo, sia per una questione di date, sia per quel che concerne la logistica.

Il popolo nerazzurro non deve allarmarsi in vista di un possibile impegno extra nella Tim Cup, in quanto si affronterebbero squadre di Serie B. La Fiorentina, tredicesima nello scorso campionato, ha affrontato, naturalmente in casa, prima il Novara e poi la Juve Stabia; il Bologna, nono nella stagione 2011/2012, ha dovuto battere Varese e Livorno per qualificarsi agli ottavi.

Il percorso verso le fasi finali della Coppa, dunque, presenterebbe due ostacoli in più, ma tutt’altro che insormontabili; l’obiettivo è comunque quello di centrare l’ottava piazza, onde evitare match ufficiali già a metà agosto, per poter programmare con serenità quella che deve essere l’annata del rilancio.

180 minuti per l’onore e per il futuro: vincere oggi, anche se non conta molto, per ripartire al meglio domani.

This post was last modified on 10 Maggio 2013 - 11:39

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redazione