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Rocchi: “Già ai tempi di Mou fui vicino all’Inter. Lasciare la Lazio non è stato facile, ma…”

Tommaso Rocchi si è raccontato ai microfoni di Inter Channel durante il consueto appuntamento del venerdì con “Prima Serata”, programma condotto da Roberto Scarpini. Si parte con un commento sul suo trasferimento dai colori biancocelesti a quelli nerazzurri: Lasciare la Lazio dopo tanti anni non è stato facile – spiega – anche perchè ho giocato tante partite ed ero diventato un giocatore simbolo. Però sono contento della scelta che ho fatto di venire qui, avevo voglia di misurarmi con una realtà diversa, importante e affascinante come lo poteva essere l’Inter”.

“Sono stato già vicino all’Inter prima dello scorso gennaio, quando in panchina c’era Josè Mourinho – prosegue l’attaccante veneziano –. Vestire la maglia nerazzurra è una soddisfazione grande. Il mio esordio è stato a Udine e quando sono entrato in campo ogni tanto guardavo la maglia che indossavo, che poi era quella rossa, ed era davvero un onore”.

Sul suo rapporto con i tifosi, l’ex Lazio dichiara: Ho sempre percepito il loro affetto, anche quando all’inizio di questa mia avventura all’Inter ho avuto un po’ di problemi di ambientamento. Riconquistare la migliore condizione atletica non è stato semplice, pensavo di riuscirci prima. Sicuramente l’annata all’inizio è stata molto difficile, il tifoso ha ragione anche ad arrabbiarsi e a criticare, ma la loro vicinanza si percepisce anche in questi momenti.

Proprio in nerazzurro, Rocchi ha trovato il suo 100esimo gol in Serie A: “Tutti i gol hanno un sapore particolare perchè ciascuno è una specie di liberazione. Chiaramente, quello è stato importante perchè è arrivato dopo tanto tempo, dopo tanto tempo nel quale avevo giocato molto poco. Sono stato contento di averlo fatto, come sono stato contento di aver realizzato la rete della vittoria contro il Parma e come spero di farne altri che possano aiutare la squadra”.

“Dedicare un gol a Zanetti? Sarebbe un bel gesto. Io, purtroppo, non amo molto fare le cose programmate, ma per Pupi questo ed altro. Come un esempio. Mi è sempre sembrato un campione che ha dalla sua l’umiltà perchè, nonostante avesse vinto tutto quello che c’era da vincere in campo è sempre stato rispettoso e leale. Se me lo immaginavo così mattacchione? No, quello davvero non me l’aspettavo. Sapevo che era simpatico, ma non pensavo fosse così ragazzino“.

In chiusura, parlando del suo futuro, il numero 18 nerazzurro chiarisce: “In questo momento è chiaro che sono molto ma molto importante, ma in generale diciamo che mi ritengo un giocatore che può fare bene all’Inter e che sta facendo il massimo per l’Inter. Se penso di esserci anche l’anno prossimo? Lo spero, la mia volontà è quella, ma sono discorsi che si faranno alla fine della stagione”.

 

 

This post was last modified on 16 Maggio 2013 - 01:39

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redazione