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Fiducia a Branca e Stramaccioni, ma Mazzarri è più che una semplice idea

Nella giornata di lunedì, le parole espresse dal presidente Moratti dopo l’ennesima sconfitta rimediata in casa contro il Bologna, hanno messo in luce tutta la sua delusione per una stagione che pian piano sta vedendo sfumare ogni obiettivo: “Ogni giorno si ragiona per vedere cosa succede. Per conto mio se tutto rimane così ma con risultati diversi mi va bene”.

Il riferimento è chiaramente agli artefici di questa situazione, ovvero il responsabile dell’area tecnica Marco Branca e l’allenatore Andrea Stramaccioni. Fin qui difesi sempre a spada tratta, da qualche tempo il patron nerazzurro pare essere infastidito dalla gestione della squadra e dei risultati, soprattutto dal momento in cui, ad un certo punto della stagione, gli obiettivi raggiungibili sembravano poter essere ben altri.

Il tracollo in campionato, che ha visto l’Inter raccogliere appena 9 punti nelle ultime 8 giornate, e la più che probabile eliminazione in Europa League per mano di uno schiacciante Tottenham, hanno fatto scattare l’allarme in casa nerazzurra.

Checché se ne dica, dalle parti di corso Vittorio Emanuele, nelle ultime due sessioni di mercato, sono stati investiti parecchi capitali per giocatori anche di livello come Handanovic, Palacio e Guarin. Investimenti importanti sono stati fatti anche per calciatori che hanno reso meno di quanto si pensasse, come Alvaro Pereira, ma le risorse economiche per costruire una squadra almeno da terzo posto non sono certo mancate.

Alcune scelte, quantomeno opinabili, hanno fatto storcere il naso a parecchi tifosi, Moratti compreso. Per esempio, affidare in toto il peso dell’attacco a Diego Milito, con il solo Palacio in grado di farne le veci, è parso azzardato.

Poi l’infortunio del Principe ha messo alla luce ancor di più la scarsa profondità della rosa nerazzurra che, da parecchie settimane a questa parte, stenta oltremodo a trovare la via del gol.

Anche la gestione della squadra in un momento di difficoltà con parecchi infortuni, avrebbe dovuto far emergere le capacità di Stramaccioni, il quale invece è entrato nella confusione più totale andando alla ricerca sempre di nuove soluzioni.

Detto ciò, salvo clamorosi ribaltoni, si dovrebbe andare avanti col tecnico romano fino al termine della stagione. A quel punto, a risultati acquisiti, si potranno tirare le somme.

Le parole del presidente Moratti sono state eloquenti: se le cose non dovessero cambiare da qui a fine stagione, non tanto a livello di risultati, quanto a livello di organizzazione di gioco e futuribilità del progetto, Stramaccioni potrebbe lasciare la panchina a Mazzarri.

È lui il nome caldo per il futuro, anche se non ha mai guidato squadre obbligate a vincere e, conoscendo le difficoltà e le pressioni dell’ambiente nerazzurro, per il tecnico livornese si tratterebbe di un test davvero importante.

Ma, al di là del fatto che sia lui o Stramaccioni a guidare l’Inter il prossimo anno, serve un cambio di rotta a livello societario: già in passato cambiare allenatore si è rivelata la scelta più facile, ma non necessariamente la più corretta.

This post was last modified on 13 Marzo 2013 - 16:03

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redazione