ESCLUSIVO – Gigi Simoni: “L’Inter tornerà in Champions. Conte? Reazione esagerata. A noi, nel ’98…”

Gigi Simoni InterIn un’intervista esclusiva rilasciata ai microfoni di SpazioInter, Gigi Simoni ex allenatore nerazzurro, vincitore della Coppa Uefa 1997-1998 (primo trofeo dell’era Moratti), ha parlato del momento che sta attraversando l’Inter. Ecco le sue parole…

Mister, l’Inter ha sprecato un’altra grande occasione per accorciare le distanze in classifica. Secondo lei, la squadra riuscirà ad arrivare fra le prime 3, conquistando così l’accesso alla prossima Champions League?

“Non prevedo il futuro, però penso che l’Inter alla fine ce la farà. A parte la Juventus, che è superiore alle altre, vedo i nerazzurri allo stesso livello di Napoli e Lazio, anche se fino ad oggi hanno fatto meglio dell’Inter. La squadra ha cambiato molto e i risultati sicuramente non si ottengono subito alla prima stagione. L’Inter, oggi, dipende ancora molto dalle giocate dei singoli: Cassano, Milito o Guarin, che è sempre alla ricerca della conclusione dalla distanza”.

La squadra di Stramaccioni ha dimostrato di avere grande personalità nei big match, ma ha perso troppi punti contro le “piccole”. Qual è il motivo di questa altalena di risultati?

“Questo è un discorso difficile da analizzare. Io penso che tutto dipenda da un fattore psicologico. Quando si va ad affrontare una diretta concorrente, si hanno motivazioni maggiori e queste motivazioni danno una grinta in più sul terreno di gioco. Invece quando giochi contro una ‘piccola’ c’è il rischio di entrare in campo con la convinzione che riuscirai a vincere facilmente la partita e in molti casi si rischia di fare una brutta figura”.

La società ha deciso di intraprendere un nuovo percorso: non si pensa più sull’acquisto di grandi nomi ma si è deciso di puntare sui giovani. L’Inter lo sta facendo nel modo giusto?

“Sì, conosco bene il settore giovanile nerazzurro ho lavorato con qualche elemento dell’Inter quando ero a Gubbio. Posso dire che è un settore di ottima qualità. Ovviamente ci vuole del tempo, però i giovani che esordiscono in prima squadra non sfigurano mai. In ogni caso sono dell’idea che per vincere i campionati servano i campioni. È molto diverso avere una squadra di buoni giocatori o una di grandi campioni. L’Inter di Mourinho era una squadra di grandi campioni e infatti ha vinto tutto”.

Inevitabile farle una domanda su quello che è successo sabato sera nei minuti finali di Juventus-Genoa. Cosa pensa della reazione di Conte?

“Secondo me è stata esagerata. La Juventus in altre occasioni è stata avvantaggiata, come a Catania. Sicuramente con il Genoa non si può dire che sia stata danneggiata. Il rigore non lo si può definire netto, perché al difensore rossoblu si possono dare tutte le attenuanti dell’involontarietà”.

Lei ha sempre dichiarato di essere molto legato a tutti i suoi giocatori. Ce n’è uno in particolare della sua vecchia Inter che ricorda con più affetto?

“No, sono rimasto legato a tutti. Zamorano ancora mi telefona e poi Zanetti, Simeone, Djorkaeff, Bergomi e Pagliuca. Quell’Inter era una squadra benvoluta. Non ho faticato per niente ad allenarla, nonostante lo spogliatoio fosse composto da 25 campioni”.

Una squadra benvoluta, a cui manca però uno scudetto…

“Eh sì, nel ’98 ci hanno schiaffeggiato… ma avevamo capito ben prima di Torino che sarebbe finita così”.

 

Lorenzo Candotti

 

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