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Pesano assenze e sfortuna, ma i numeri non sono da Inter. Adesso tocca alla società

 

Doveva essere l’occasione per ripartire dopo un anno che si era chiuso amaramente, ma il match di ieri contro l’Udinese ha condannato l’Inter a un avvio di 2013 da incubo. Una sconfitta ancor più dolorosa se si pensa che dall’inizio del nuovo secolo i nerazzurri non avevano mai perso la prima gara dell’anno: l’ultimo passo falso dopo la sosta natalizia era datato 6 gennaio 1999, con il Parma vittorioso al “Tardini” per 1-0.

Assenze e sfortuna hanno sicuramente inciso sul rendimento della squadra, ma ci sono dati che devono spingere la società a qualche riflessione in vista dei prossimi mesi, per non pregiudicare il buon lavoro svolto nella prima parte di stagione.

Il 3-0 del “Friuli” diventa il quarto k.o. esterno consecutivo. Un’involuzione incredibile se si pensa che l’Inter, fino al capolavoro dello Juventus Stadium“, aveva sempre vinto in trasferta: dal 26 agosto, giorno dell’esordio in campionato a Pescara, al 3 novembre, data dell’exploit di Torino, la squadra di Stramaccioni ha ottenuto 6 vittorie su 6 partite, segnando 14 reti e incassandone solo 2; da quel momento sono arrivate soltanto sconfitte (a Bergamo, Parma, Roma – sponda biancoceleste – e Udine), con 8 gol subiti e solo 2 realizzati (entrambi contro l’Atalanta).

E’ dall’11 novembre che Zanetti e compagni non riescono a trovare la via del gol lontano dal “Meazza”: bottino allarmante considerando poi che nelle ultime 8 partite l’attacco nerazzurro ha prodotto soltanto 3 reti (una ogni 253 minuti, ndr).

Preoccupa (non tanto nell’atteggiamento, quanto nei numeri) anche la capacità di reazione della squadra: in queste prime 19 giornate, infatti, l’Inter è andata in svantaggio ben nove volte, ma solo in due occasioni – contro Sampdoria e Juventus – è riuscita a ribaltare il risultato.

Statistiche che, al netto di sfortuna e infortuni, devono far riflettere la società: quando Stramaccioni ha potuto lavorare con il gruppo quasi al completo sono arrivati 27 punti in 11 gare; poi la stanchezza e le tante defezioni hanno rallentato sensibilmente la corsa della squadra, portando 8 punti in altrettante giornate.

Conseguenza di una rosa che deve essere puntellata, per non arrivare al momento decisivo della stagione con una panchina come quella che si è vista ieri ad Udine. Pretendere che Stramaccioni possa cambiare l’inerzia di una partita pescando da un mazzo composto da sette Primavera e tre “gregari” è quasi utopia.

 

Alessandro Suardelli

(Twitter: @AleSuardelli)

 

 

This post was last modified on 14 Novembre 2013 - 01:32

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redazione