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E’ tempo di bilanci: ecco cosa manca all’Inter per tornare competitiva…

Ci scuseranno i matematici e gli amanti della statistica: la metà di 38 fa 19, non 18, ma è inevitabile sfruttare la sosta natalizia, vero giro di boa della stagione, per tirare le prime somme del cammino nerazzurro: gioie, dolori, vittorie e passi falsi che ci hanno fatto arrabbiare, ma anche ripartire. E’ il caso del match interno contro il Genoa: un pareggio che lascia sospesi tra amarezza e voglia di rivalsa.

Nonostante una rosa rivoluzionata rispetto all’anno scorso e quindi tutta da scoprire, si intravedono già le potenzialità di questi ragazzi. Il mix tra giovani e senatori può essere davvero la strada giusta, con un occhio agli equilibri sul campo e fuori (vedi Financial Fair Play). Gennaio, mese dal quale ripartire, è alle porte. Il mercato va preso come un’opportunità, non come un’ancora: i cosiddetti top player, salvo casi eccezionali, non si muoveranno. Da qui la necessità di decidere in quali reparti intervenire: centrocampo in primis, ma anche attacco.

Partiamo dal centrocampo: è forse dai tempi della brujita Veron che all’Inter manca un regista vero. La manovra è spesso prevedibile e manca in qualità nella fase iniziale. I numerosi infortuni hanno ulteriormente condizionato questo reparto, con Mudingayi, Obi e Stankovic che non sono ancora riusciti a dare il loro contributo. Proprio il serbo sarebbe servito davanti alla difesa, impegnato a smistare palloni con qualità per poi inserirsi e cercare la “fiammata”. Con occhio ai giovani, patrimonio della società, sarebbe opportuno cercare atleti utili e pronti nell’immediato.

Il reparto offensivo è sulla carta il più esplosivo della serie A. I lampi di Cassano, la concretezza di Palacio e i gol del “Principe” Milito costituiscono un pacchetto pieno di sorprese e giocate da sogno. Il problema è di natura anagrafica, non si può pensare che a 33 anni un giocatore possa disputare una partita ogni tre giorni con la stessa brillantezza. Le energie psicofisiche vanno gestite, specie se si è in lotta su tre fronti. Da qui l’esigenza di un vice-Milito. Un attaccante che sappia sacrificarsi per la causa digerendo anche qualche panchina.

La Juve è ancora distante e sbaglia chi pensa che quest’Inter sia già pronta per la lotta scudetto. Tuttavia, con un paio di innesti mirati e con un po’ di fortuna in più, soprattutto dal punto di vista degli infortuni, il 2013 potrebbe anche riservare qualche bella sorpresa ai tifosi nerazzurri.

Riccardo Amato

This post was last modified on 16 Maggio 2013 - 01:48

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