Pazza Inter, in finale all’ultimo respiro

Al “Barbetti” di Gubbio l’Inter si qualifica per la finale del campionato Primavera battendo 4-3 il Milan grazie ad una rete di Samuele Longo allo scadere del secondo tempo supplementare, dopo che i novanta minuti regolamentari erano terminati 2-2. Una partita palpitante, con due squadre che hanno mostrato a tratti anche un ottimo calcio.

Bernazzani dal primo minuto si affida a Di Gennaro tra i pali con Mbaye spostato a destra, Alborno a sinistra e la coppia centrale titolare formata da Spendlhofer e Kysela. A centrocampo il solito trio Romanò, Duncan, Crisetig con Bessa e Garritano (in luogo di Livaja squalificato, ndr) alle spalle di Longo. Nel Milan non recupera al centro della difesa Ferriera, sostituito da Baldan, mentre torna De Sciglio a destra ed in attacco è confermato il duo Comi-Ganz con Valoti alle spalle.

I primi minuti del match sono prettamente di studio ed il primo squillo è del Milan con una conclusione di poco a lato di Ganz dopo una respinta corta di Kysela. I rossoneri provano a spingere sulla corsia di destra con Hottor e De Sciglio ed è proprio il ghanese, con una serpentina di gran classe, a conquistare al 18’ il rigore che Comi trasforma per il vantaggio del “Diavolo”. La reazione dell’Inter è veemente ed appena sei minuti dopo arriva il pareggio di Longo che scherza Baldan al limite dell’area e si presenta a tu per tu con Piscitelli freddandolo senza esitazione. La partita resta equilibrata con il Milan che prova ad imbastire azioni fin troppo manovrate mentre l’Inter prova a colpire con verticalizzazioni veloci e l’inventiva di Bessa e Garritano (ottimo in fase di non possesso a limitare le sgroppate di De Sciglio, ndr). Il primo tempo si chiude sul risultato di 1-1.

L’Inter parte meglio nella ripresa e sfiora la rete con Longo che strappa di forza il pallone dai piedi di Baldan e si ripresenta davanti a Piscitelli che stavolta ha la meglio. Il gol è nell’area ed arriva al 63’. Splendido tacco di Garritano a smarcare Alborno, il suo cross mancino è perfetto per la testa del capitano Romanò. La semifinale sembra incanalarsi sui binari nerazzurri quando al 70’ cala il gelo sul “Barbetti”. Il portiere interista Di Gennaro cade in malomodo dopo uno scontro aereo con Ely ed è costretto ad uscire in lacrime in barella con il milanista Ganz a tenergli la mano in segno di conforto, in una delle scene più belle di queste “Final Eight”. Al posto del DiGe entra Sala che dopo soli tre minuti dall’ingresso in campo è costretto ad inchinarsi sul colpo di testa poderoso di Comi su cross di Cristante. Gli ultimi venti minuti della ripresa passano in fretta con entrambe le squadre che provano a vincere la partita senza però scoprirsi eccessivamente. Dopo cinque minuti di recupero terminano i regolamentari.

I supplementari si aprono con la rete del tre a due del Milan. Tiro velenoso dai venticinque metri di Innocenti che si insacca imparabilmente alle spalle di Sala. L’Inter si riversa nella metacarpo rossonera in cerca del pareggio che arriva al terzo del secondo supplementare grazie ad una grande azione sulla destra di Romanò che con un cross basso pesca Longo solo nell’area piccola del Milan. Le squadre sono stanchissime ma proprio quando sembra scontato che la seconda finalista del campionato venga decisa dalla lotteria dei rigori, Bessa e Romanò inventano per Longo che in girata, a cinque secondi dal termine dei due minuti di recupero finali, brucia tutti i difensori avverarsi firmando la sua tripletta personale ma soprattutto la rete che consegna all’Inter la possibilità di giocarsi lo Scudetto Primavera contro la Lazio.

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