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Ranocchia: “E’ una volata impegnativa”

Non è stata certo una stagione da ricordare fin qui quella di Andrea Ranocchia, ma anche lui, in quest’ultimo scorcio di stagione, vuole ritagliarsi un posto importante nell’Inter di Stramaccioni che punta a conquistare l’ultimo posto utile per accedere alla prossima Champions League. Il centrale azzurro, è stato ospite della rubrica “A tu per tu” curata da Roberto Scarpini su Inter Channel, dove si è parlato soprattutto delle ultime partite da disputare in questo campionato e di Nazionale in vista degli Europei.

Alla vigilia di tre gare importanti nella volata per il terzo posto dove in corsa ci sono quattro squadre, si assisterà a una vera e propria volata: “Sì, una volata impegnativa. Con i punti che abbiamo, terzi non arriviamo, quindi dobbiamo, e vogliamo, chiudere bene il campionato, continuando a fare come stiamo facendo. Affronteremo una squadra che è in forma, che ha ottime individualità in attacco; un attacco molto periocoloso, lo sappiamo, ma sappiamo anche che noi dobbiamo continuare a fare bene“. Già, Sebastian Giovinco è un cliente davvero scomodo: “Sì, è difficile, ma l’ho già affrontato: tante volte è andata bene a me, a volte è andata bene a lui. In campo bisogna adattarsi a ogni tipo di avversario. In Serie A ci sono tutti i tipi di attaccanti: alti, bassi, magri, grossi… Tante volte ho sentito dire che non posso giocare contro avversari con le caratteristiche di Giovinco, ma in realtà non è così, altrimenti…. smetto, o gioco solo quando gli altri hanno un attaccante alto e grosso... “.

Per Ranocchia, non è stata una stagione positiva ma, probabilmente, sarà servita per crescere ulteriormente: “È questo che serve per crescere. Se non soffri non cresci. Nel calcio e nella vita finché non c’è sofferenza non c’è crescita. È vero, ho passato un periodo brutto, credo anche con un allenatore che a livello umano mi andava veramente poco. Ho fatto veramente fatica, ma sono cresciuto molto. Giocare poco è più difficile, si perdono il ritmo, le misure, l’abitudine, ci vuole un po’ prima di riprendersi, infatti le prime volte sono state dure, non ero completamente a mio agio. In sei mesi avevo giocato cinque partite, sono veramente pochissime. Serve un periodo di riadattamento, è normale. Ora sto bene, anche se non sono ancora al meglio, ma con le ultime due gare consecutive ho ritrovato un po’ di ritmo e spero di giocare da qui alla fine“.

A giugno cominciano gli Europei e, ovviamente, Andrea non vorrebbe mancare: “Rispetto e rispetterò sempre le scelte di un allenatore. Mi rendo conto che, giocando così poco, non è facile essere preso in considerazione, ma è anche vero che ho già giocato in Nazionale, che il ct mi conosce. Spero di essere convocato, ovviamente, altrimenti mi preparerò al meglio per la prossima stagione”.

This post was last modified on 3 Maggio 2012 - 03:47

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redazione