Ranieri vs Allegri: il derby in panchina

Si dice spesso che i derby siano partite che sfuggono agli schemi. In realtà l’esperienza ci porta a ritenere che troppo generalismo rischi di condurre all’errore. E’ proprio nelle partite al vertice della tensione che la tattica ricopre un ruolo fondamentale, conferendo all’una o all’altra squadra lo strumento adatto per incanalare grinta e determinazione verso la strada della vittoria. Per questo i fari sono puntati su due uomini che dei derby hanno fatto un cavallo di battaglia: Claudio Ranieri e Massimiliano Allegri.

Il primo, riuscitissimo mix tra esperienza e acume tattico, è riuscito entro i confini nostrani a chiudere imbattuto nelle sfide capitoline sulla panchina della Roma, mentre in Spagna è ricordato come l’ultimo ad aver vinto il derby di Madrid sulla panchina “sbagliata”, quella dei Colchoneros dell’Atletico. Anche domenica sera per Ranieri sarà dura, poiché si ritroverà a pochi metri di distanza a bordo campo come rivale il tecnico più pagato della serie A, Allegri, a punteggio pieno nei tre derby che finora l’hanno visto protagonista.

Diversi modi, diversi approcci, diverse carriere, diversi anche i moduli scelti per il derby: 4-3-1-2 dinamico per il milanista, 4-4-2 solido, seppur con qualche variazione sul tema, per l’interista. In casa rossonera i dubbi riguardano soprattutto la fascia sinistra di difesa, dove lo stagionato Zambrotta sembra essere in vantaggio sul sempreverde Antonini, e il ruolo di mezz’ala destra, con Aquilani e Gattuso fuori causa e Seedorf influenzato.

Ad Appiano Gentile si sono susseguiti in settimana prove e esperimenti: Alvarez, Pazzini e Sneijder si giocano due maglie con i primi due favoriti sul rientrante fantasista olandese. Sarà decisiva l’interpretazione del ruolo da parte di Ricky Maravilla, che con i suoi movimenti a fisarmonica dovrà creare superiorità e liberare spazio per il sempre brillante Nagatomo. Proprio le fasce, scoperte dall’assenza di uomini a centrocampo e dalla pochezza dei terzini rossoneri, rappresentano la principale debolezza del Milan, insuperabile nel mezzo, dove i mastini Thiago Silva (in dubbio per un problema muscolare accusato nella rifinitura, Mexes in preallarme. ndr) e Nesta e il duro Van Bommel formano una diga invalicabile. Il fraseggio che si è visto nelle ultime uscite nerazzurre sarà la chiave per arrivare sul fondo e mettere cross verso l’area di rigore, habitat naturale di Milito e Pazzini, altrimenti in difficoltà palla a terra contro la coppia di centrali rossoneri.

In fase difensiva sarà fondamentale per gli uomini nerazzurri tenere la squadra corta. Il ritrovato pressing della gara col Parma permette, se ben condotto, alla squadra di far partire l’azione molti metri più avanti, ma basta un solo movimento sbagliato per lasciare pericolose voragini tra difesa e centrocampo, che i soli Cambiasso e Motta, molto meno mastino del Thiago rossonero, non possono coprire. Proprio in quegli spazi potrebbero nuocere, oltre agli uno contro uno delle due punte fenomenali (una “leggermente” più concreta dell’altra), gli inserimenti di Nocerino e Boateng.

Ma stavolta c’è un’arma in più: la ritrovata coppia Lucio-Samuel. Negli ultimi tre derby persi, i nerazzurri non hanno mai potuto schierare la coppia titolare, protagonista dei più grandi trionfi nerazzurri. Scaramanzia? No, solo tattica.

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