Cambiasso: “Io capitano? Mi sa che smetto prima di Javier”

E’ un Esteban Cambiasso a tutto campo quello intervistato ieri durante la trasmissione “Prima Serata”, in onda su Inter Channel.

Il “Cuchu” inizia l’intervista parlando di quanto sia difficile arrivare a certi livelli nel mondo del calcio: “Credo che, nel mondo del calcio, così come in altri ambiti, ognuno ottenga i risultati in base alle sue caratteristiche: c’è chi arriva in alto perché ha più velocità, chi perché ha un fisico migliore, chi perché ha più qualità rispetto alla media e chi magari ha avuto più continuità nel lavoro e ci ha creduto. Io, da testone quale sono, ho sempre inseguito i miei sogni e lottato per raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato. La lotta, la ricerca, mi hanno dato la possibilità di arrivare dove sono arrivato”.

Bastano già questi pochi pensieri per riuscire a inquadrare il tipo di persona: diligente, concreta e molto umile. Queste caratteristiche da sempre lo hanno designato come l’erede ideale di Javier Zanetti per il ruolo di capitano. I tifosi sono convinti che un giorno sarà lui a indossare la fascia ma il centrocampista nerazzurro, con il sorriso sul volto, ha spiegato: “L’ho già detto tante volte, per me è già un orgoglio il fatto che in tanti lo dicano ma sono convinto che smetterò prima di Javier o quasi insieme, quindi sarà difficile.

Ci si sofferma poi su qualche curiosità, come il numero di maglia. “Il 19? Ora ci sono legato in maniera particolare ma quando ho iniziato è stato tutto casuale. Al mio arrivo all’Inter il 19 ce l’aveva Karagounis, ma mi disse che per lui non aveva un significato speciale e da campione d’Europa in carica ha avuto l’umiltà di darmi il suo numero sapendo che per me rappresentava qualcosa”.

Al Cuchu viene fatto notare che talvolta la critica parla di un’Inter fatta di giocatori vecchi e stanchi, che non hanno più fame dopo le vittorie degli ultimi anni: “L’avevo sentito anche dei giocatori del Milan che l’anno scorso hanno invece vinto lo scudetto e sono tornati fenomeni. L’avevo sentito di Pirlo e adesso sta facendo la differenza nel campionato italiano. Lo sentiamo ora di noi, ma quando magari tra qualche mese non si potrà più dire perché avremo vinto qualcosa, si cercherà qualcos’altro“.

Cambiasso non si limita alla difesa della squadra ma rilancia, sostenendo che l’Inter possa dire ancora la sua in campionato: “È tutto molto equilibrato e questo ci dà anche fiducia nel pensare che se facciamo qualche risultato di fila possiamo tornare lassù e poi da lassù la guerra è un’altra guerra. Inizierebbe un altro campionato. Il presidente ha detto di avere fiducia in noi? È una grande responsabilità da cui non vogliamo scappare, visto che il presidente ha fiducia in noi lo ripagheremo.

Continua poi il Cuchu: Ringrazio i tifosi dell’Inter per tutte le dimostrazioni di affetto. Per me questo non può che trasformarsi nell’obbligo di continuare a fare bene per loro”. Poche parole che riassumono l’amore che Esteban prova per questi colori e per i suoi tifosi. Gli stessi che, viste le sue doti da leader e da allenatore in campo, sperano un giorno di vederlo sulla panchina della Beneamata. Lui sorride: “Dopo aver fatto tutti i percorsi necessari per imparare un ruolo così difficile, direi di sì. È impossibile dire di no all’Inter, in qualsiasi ruolo. Mi è stato impossibile quando sono arrivato tanti anni fa, figuriamoci ora che conosco questa realtà: per quanto mi riguarda sarebbe impossibile dire di no a qualsiasi proposta dell’Inter. Ma per ora comunque è fantacalcio e tra 10 anni bisognerà avere la preparazione giusta”.

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