Questione di priorità

 

Claudio Ranieri l’aveva capito subito. Gli erano bastati due allenamenti ad Appiano per accorgersi della fragilità di Sneijder. Pur essendo consapevole dell’importanza dell’olandese (uno dei pochi giocatori in grado di accendere la luce nel tunnel nerazzurro), aveva preferito aspettare con pazienza, senza esercitare pressioni sullo staff medico perchè accelerasse il recupero. Un’attesa lunga e difficile, che ha spinto il tecnico testaccino a centellinare l’impiego del suo numero 10 anche a guarigione completata.

Per evitare ricadute, Sneijder è stato utilizzato con il contagocce da Ranieri che, indipendentemente dal risultato, lo ha sostituito sistematicamente ai primi segnali di stanchezza:

18.10.11 – Inter vs Lille 0-1 – cambio al 68′

23.10.11 – Inter vs Chievo 1-0 – cambio al 66′

26.10.11 – Atalanta vs Inter 1-1 – cambio al 61′

29.10.11 – Inter vs Juve 1-2 – cambio al 78′

02.11.11 – Inter vs Lille 2-1 – cambio al 67′

Una scelta intelligente, vanificata dall’impudenza di van Marwijk che, per “onorare” due amichevoli, ha spremuto il trequartista nerazzurro oltre ogni limite (facendogli giocare 178 minuti in 4 giorni), senza preoccuparsi minimamente delle conseguenze e ignorando gli acciacchi manifestati dal giocatore tra una gara e l’altra.

A pagare il conto è stata ancora l’Inter che dovrà fare a meno di Sneijder per un mese (a differenza dell’Olanda che, con ogni probabilità, lo ritroverà completamente tirato a lucido per gli impegni di febbraio). Non vi annoieremo con l’annosa questione dei risarcimenti per le squadre di club danneggiate dalle nazionali, ma ci pare giusto sottolineare che un minimo di lungimiranza in più da parte dei commissari tecnici e di attenzione da parte dei giocatori (ai quali andrebbe ricordato chi paga loro lo stipendio) non guasterebbe.

Non chiediamo di rinnegare lo spirito patriottico ma di valutare con attenzione le priorità del momento: considerando le difficoltà dell’Inter, rinunciare a un’amichevole non avrebbe certo compromesso la carriera di Sneijder in maglia orange. Resta da capire, però, se i colori nerazzurri siano ancora tra le priorità del folletto olandese: la speranza è che l’estate appena trascorsa non abbia lasciato strascichi nei suoi pensieri, proiettandoli già a Euro 2012 o a un futuro lontano da Milano.

Alessandro Suardelli

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